L'oggetto visto sull'Etna in data
27 Luglio,durante lo svolgimento dello Sky-Watch, organizzato dal Centro Ufologico Siciliano. La foto è stata scattata da Fabrizio Molly.
Un approfondimento della notizia è stato già riportato sul sito notiziein.it.
30 luglio 2013
24 luglio 2013
Nessuno lo sa, ma 10 anni fa abbiamo rischiato la FINE DEL MONDO per aver provocato un’enorme esplosione nucleare sul pianeta Giove.
NEL 2003 SON STATI LANCIATI 48 KG DI PLUTONIO RADIOATTIVO CONTRO GIOVE! E nessuno lo sa…
Il 19 Ottobre del 2003 un astrofilo dilettante, Olivier Meeckers, nel fotografare il pianeta Giove si è accorto che, vicino alla linea del suo equatore, si era formata una macchia nera di origine sconosciuta. Furono formulate in quel momento diverse ipotesi, che si rivelarono tutte prive di un riscontro scientifico.Si parlò dell’ombra proiettata da una delle sue lune sulla superficie del pianeta. Ma dai primi rudimentali calcoli fu
verificato che la macchia nera non era della grandezza giusta per essere l’ombra di un pianeta, e che “ruotava” seguendo la velocità di rotazione di Giove e non delle sue lune, confermando che era proprio una specie di “buco” aperto sulla sua superficie. Si pensò ad un impatto con qualche corpo celeste, come quello
avvenuto nel 1994 con la cometa Shoemaker-Levy. Ma anche questa ipotesi fu scartata perché se vi fosse stato un corpo celeste di dimensioni tali da creare un “buco” su Giove di quelle dimensioni, sarebbe stato avvistato settimane o mesi prima dell’impatto (cosa che non è accaduta). Le dimensioni infatti di quel buco erano approssimabili a quelle del nostro pianeta. Qualcosa quindi di incredibile era accaduto su quel pianeta,
qualcosa che non ha mai avuto una spiegazione ufficiale da coloro che gestiscono l’informazione pubblica e dalla NASA in primis. Eppure, loro avrebbero avuto molte cose da dire su questo argomento, preferendo invece che questo “mistero” si perdesse nell’oblio. Appena un mese prima la sonda Galileo è stata fatta precipitare sul pianeta Giove, per guasti dovuti all’usura della missione. Inizialmente la Nasa aveva previsto che la sonda finisse i suoi giorni sulla superficie di Europa ( una delle lune di Giove ), ma quando ci si è accorti che sotto la superficie ghiacciata di quel satellite vi poteva essere un’oceano brulicante di vita, si è
cambiata idea per evitare di “compromettere” questa probabile forma di vita aliena. Perchè? Pochi sanno che la sonda Galileo usava come propellente 48 kg di PLUTONIO 238. Quando la sonda è precipitata nell’atmosfera di Giove (composta per la maggior parte di idrogeno), è arrivata ad una profondità tale, che le forze combinate di pressione e temperatura hanno portato all’autoinnesco di questa specie di
bomba nucleare da 800 chilotoni. La deflagrazione è avvenuta proprio il 19 ottobre 2003, ed è stata immortalata dall’astrofilo dilettante Meeckers. Le dimensioni di quel “buco” raggiunsero, come si è detto, quasi le dimensioni del nostro pianeta Terra. Il rischio che abbiamo corso, è che il nucleo di Giove potesse
raggiungere quella “massa critica” che avrebbe potuto farlo “autoaccendersi”, trasformandosi in un secondo sole. Se questo infausto evento fosse successo, vi sarebbe stata una notevole massa di gas infuocato (gli strati esterni della superficie di giove) che avrebbe raggiunto il nostro pianeta, spazzando gli strati esterni della nostra atmosfera che ci proteggono dalle radiazioni solari, col risultato …della scomparsa di qualsiasi
forma di vita (sia vegetale che animale) sulla Terra.
19 luglio 2013
UFO a Dragona - Roma.
UFO a Dragona - Roma - Vi mostriamo le bellissimi immagini ripresi da un video realizzato dall'amica Iwona Szymanska presso Dragona, Roma,
il 17 Luglio 2013 verso le ore 20:00.
Iwona da diverso tempo vive questo tipo di esperienze. L'oggetto filmato da Iwona, assomiglia molto agli “EBANI” visti più volte in Messico,infatti l’acronimo spagnolo (ma funziona altrettanto bene nella traduzione letterale italiana) di “Entidad Biológica Aérea No Identificada”, cioè “Entità Biologica Aerea Non Identificata”, modellato sul celebre acronimo UFO. La radice della parola rivela subito che il fenomeno ha avuto origine in un paese di lingua spagnola, il Messico, dove gruppi di appassionati, chiamati ““,Vigilantes perlustrano i cieli armati di telecamere e potenti teleobiettivi, nell’intento di immortalare questi curiosi fenomeni aerei.
Vogliamo ricordare che Iwona sarà presente allo “Sky-Watch” sull'Etna,organizzato dal Centro Ufologico Siciliano il 27 Luglio 2013,vedi locandina!!A presto.
il 17 Luglio 2013 verso le ore 20:00.
Iwona da diverso tempo vive questo tipo di esperienze. L'oggetto filmato da Iwona, assomiglia molto agli “EBANI” visti più volte in Messico,infatti l’acronimo spagnolo (ma funziona altrettanto bene nella traduzione letterale italiana) di “Entidad Biológica Aérea No Identificada”, cioè “Entità Biologica Aerea Non Identificata”, modellato sul celebre acronimo UFO. La radice della parola rivela subito che il fenomeno ha avuto origine in un paese di lingua spagnola, il Messico, dove gruppi di appassionati, chiamati ““,Vigilantes perlustrano i cieli armati di telecamere e potenti teleobiettivi, nell’intento di immortalare questi curiosi fenomeni aerei.
Vogliamo ricordare che Iwona sarà presente allo “Sky-Watch” sull'Etna,organizzato dal Centro Ufologico Siciliano il 27 Luglio 2013,vedi locandina!!A presto.
18 luglio 2013
Riecco il manuale dei Vigili del fuoco Usa: resta il “rischio Ufo”
Due segnalazioni librarie in questo post. La prima riguarda gli Stati Uniti, dove è stato ristampato (credo anche con la possibilità di acquisto on line come e-book) il manuale operativo destinato all’addestramento dei Vigili del fuoco americani: si intitola “Fire Officer’s Guide To Disaster Control”. Che c’azzecca (come direbbe Di Pietro) con gli Alieni? C’azzecca, c’azzecca, perché al capitolo 13, da pagina 458 a pagina 471 (dunque non poco spazio…), è trattata anche la possibilità che le “fire brigades” debbano vedersela con dischi volanti e dintorni. Badate bene: è dal 1992 che esiste questo volume, pubblicato dalla Fire Engineering Books and Videos. Ce lo ricorda Roberto Pinotti, che lo scrisse sul sito “Non solo Ufo”: “Il volume è stato studiato e realizzato, sotto richiesta del Dipartimento Federale dei Vigili del Fuoco, da William Kramer, Ph.D., Capo del Fire District di Cincinnati e Direttore di ‘Fire Science’ presso l’Università di Cincinnati e dal procuratore legale Charles W. Bahme, J.D., Capo Delegato per il Fire Department di Los Angeles e Capitano, in pensione, della US Naval Reserve. Il manuale ha colpito gli ufologi in quanto, oltre alla prevenzione sui disastri naturali e nucleari, da trasporti, da incendio, da sostanze tossiche e ai relativi addestramenti delle reclute, viene dedicata, una sezione al potenziale attacco da parte di UFO”. La riflessione di Pinotti è la mia stessa: “Corre l’obbligo di interrogarsi sul perché un manuale ufficiale di training includa, fra i disastri, anche una minaccia extraterrestre. Non si spiega come gli Usa, che da sempre hanno negato ufficialmente l’esistenza del fenomeno Ufo, possano preoccuparsi di avere un corpo specializzato in interventi d’emergenza causati da invasori alieni. Le risposte possibili sono due. Gli autori potrebbero aver operato secondo un loro personale punto di vista e di questo dubitiamo in quanto un’opera di questo tipo viene pianificata attentamente a priori; oppure la pubblicazione del capitolo 13 del manuale risponde ad un preciso disegno governativo che, ben conoscendo la realtà del fenomeno, prevede contromisure adeguate in caso di palese ostilità. Non va neppure esclusa la possibilità che il Fire Officer’s Guide rientri nel programma di indottrinamento subliminale sul fenomeno Ufo che gli Usa stanno portando avanti da alcuni decenni nei confronti dell’opinione pubblica”.
Fonte:
Mistero ufo di Flavio Vanetti
8 luglio 2013
L’astronauta Sharipov ha affermato “c’erano delle creature sulla Luna”
L’astronauta Sharipov ha affermato “c’erano delle creature sulla Luna”
Candidato cosmonauta nel 1990, dopo essere stato selezionato dal Gagarin Cosmonaut Training Centre (GCTC), Sharipov ha terminato l’addestramento due anni più tardi, ottenendo la nomina di cosmonauta. Ha completato il corso di addestramento per voli spaziali sulla stazione russa MIR in qualità di Comandante dell’Equipaggio. In precedenza Sharipov ha partecipato come Specialista di Missione all’ottavo volo del programma Shuttle-Mir, condotto a bordo dello Shuttle STS-89 dal 22 al 31 gennaio 1998. Sharipov è Comandante della Soyuz e Ingegnere di Volo della Expedition Ten. Fin qui la carriera, a grandi linee, di Sharipov come appare sul sito dell’ESA (link). Ma ora passiamo alla clamorosa dichiarazione che è apparsa sul sito in lingua russa di “Mediaport“, sul quale il cosmonauta ha risposto a varie domande inerenti la sua carriera, su come si diventa astronauti, che sensazioni si hanno quando si è in orbita terrestre oppure di future missioni su Marte, di Dio ma ha anche parlato di intelligenze extraterrestri, le quali – secondo Sharipov – sono molto vicine a noi. Mentre si trovava in visita presso il “Kharkov Planetarium“, Igor Berezyuk (fondatore del museo sugli UFO e dell’astronautica presso lo stesso planetario) ha domandato al cosmonauta “se ci fossero stati dei contatti tra astronauti e alieni“. Sharipov, con coraggio e senza remore e riferendosi ad episodi di altri astronauti sbarcati sul nostro satellite naturale, risponde immediatamente e dice: “Quando camminarono sulla Luna, gli astronauti videro delle creature. Comunicarono il tutto al Mission Control Center di Houston e riferirono che guardarono queste creature, e non una sola volta. Tutto ciò ora è conosciuto. Nessuno parla sul perché il programma lunare sia stato chiuso. Nessuno ufficialmente lo sa, ma forse quella fu la ragione“. Inoltre, Sharipov afferma di aver visto qualcosa nello spazio extra-atmosferico, un qualcosa di insolito, ma non ha la certezza al 100 per cento che il fenomeno avvistato si riferisse ad un UFO. Resta comunque il fatto che le dichiarazioni di Sharipov sono davvero considerevoli, rafforzate dal fatto che il cosmonauta in questione non appartiene alla categoria di quelle persone che “parlano dopo essere andate in pensione“. E ciò è già un ottima cosa.
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