14 luglio 2012

LA VERITA' "E' SEMPRE LA FUORI..." - IL CASO FREDERICK VALENTICH


LA VERITA' "E' SEMPRE LA FUORI..." - IL CASO FREDERICK VALENTICH

 


Una scoperta accidentale getta nuova luce sulla misteriosa scomparsa del pilota Frederick Valentich

A differenza di una miriade di altri avvistamenti UFO, al momento, la storia del pilota Frederick Valentich non può essere facilmente liquidata come una bufala. A differenza di altri che dicevano di aver visto strane luci o strani veivoli nel cielo, Valentich durante il suo volo diede una descrizione dettagliata del suo avvistamento, prima che scomparisse per sempre oltre lo Stretto di Bass. Valentich disse durante la comunicazione con il controllo del traffico aereo di Melbourne, che uno strano oggetto metallico, tutto lucido e con una sorta di luce verde volala vicino al suo aereoplano.

"Quello che sta facendo in questo momento è volare sopra di me... ha anche una sorta di luce verde è tutto lucido, metallico all'esterno..."
"Non è un aereo che è..."

La conversazione radio tra Valentich e la torre di controllo ebbe la durata di circa sette minuti la sera del 21 ottobre 1978. Un lungo e fragoroso rumore metallico, ha segnato la fine della comunicazione e l'inizio di una lunga battaglia per avere tutte le informazioni sulla scomparsa.



Ora la scoperta casuale di un file ufficiale sulla scomparsa, sembra aver eliminato la teoria popolare secondo cui Valentich aveva messo in scena un elaborato scherzo, sulla sua scomparsa compresa quella del suo monomotore. Per 34 anni, la famiglia Valentich, gli amici, i ricercatori UFO e dei media sono riusciti solo ad avere un breve riassunto delle indagini e una trascrizione della conversazione rilasciata dal controllo traffico aereo. Una registrazione audio della conversazione è stata consegnata al padre di Valentich, in modo che potesse udire le ultime parole di suo figlio - ma solo con precise istruzioni di non andare oltre. Il ricercatore di Adelaide, Keith Basterfield ha seguito il caso, la scomparsa risaliva al 1978, ma era stato detto dal governo nel 2004, che il file ufficiale era andato perduto o distrutto. Egli aveva trovato dopo una ricerca,

un argomento correlato in un indice del National Archives, sul caso di Valentich. Il file da allora è stato digitalizzato e caricato sul sito web dell'archivio. Mr Basterfield e altri ricercatori avevano scoperto che il file esisteva. Era stato visto da un ricercatore sulla scrivania di un funzionario del Dipartimento dei Trasporti nel 1982, mentre venivano fatte pressioni per il suo rilascio. Da allora, molti hanno cercato ostinatamente di vedere quale delle molte teorie su questo mistero avesse più credito. Bufala, suicidio, messa in scena sulla scomparsa, un'allucinazione indotta da farmaci o reale avvistamento UFO. Tutto e stato preso in considerazione dagli investigatori. Ciò che è significativo sostiene Basterfield, è che ne file, per la prima volta viene rivelato che rottami dell'aereo con i parziali numeri di serie sono stati trovati nello Stretto di Bass cinque anni dopo la scomparsa. Mr Basterfield dice che i numeri di serie, coincidono con i numeri del modello che Valentich pilotava. Portando cosi ad eliminare la teoria che il pilota avesse inscenato la sua scomparsa sulla rotta per King Island. 




"C'è stata un sacco di speculazione sulla scomparsa, soprattutto sul fatto che fosse tutta una messa in scena, una bufala... Ma non c'è niente nelle 315 pagine del file che suggerisce questa ipotesi" afferma il ricercatore.

Varie trascrizioni e note con interviste approfondite, riguarda coloro che hanno conosciuto o hanno frequentato Valentich. Medici e colleghi virtualmente eliminano la possibilità del suicidio, ancor più significativo e il fatto che nel file non viene scartata la possibilità di un incontro con un oggetto volante non identificato, mentre era in volo. Questo in base alle trascizioni della conversazione tra

Valentich e il controllo traffico aereo, dove il pilota descrive l'oggetto, un ufo.

"L'unica cosa che possiamo dire per certo è che l'aereo e il suo pilota sono scomparsi mentre veniva descritto un UFO" afferma Basterfield.

IL MOD BRITANNICO RILASCIA ALTRI UFO FILES


Nuovi files UFO sono stati rilasciati oggi 12 Luglio 2012 dall'Archivio Nazionale del Regno Unito, di provenienza del Ministero della Difesa Bitannico (MOD), che vanno così ad aggregarsi a quelli rilasciati nel 2010 e nel 2009. I nuovi files, che sono 25, dimostrano ancora una volta di come il fenomeno UFO è stato preso in seria considerazione dall'ufficio della Difesa Britannico e dai suoi funzionari responsabili della monitorazione dell'attività UFO nello spazio, che hanno cercato di considerarne sia lo scopo che l'intento delle loro visite. Molti fra il pubblico, tra appassionati e ricercatori sostengono che il ritardo con cui vengono rilasciati questi files del governo Britannico possa essere una strategia atta ad un'eventuale Disclosure integrale sull'origine extraterrestre degli UFO. Sommariamente, questi 25 inediti files includono, tra gli altri, un lungo briefing sulla politica UFO del governo del primo ministro inglese Tony Blair come pure la descrizione dell'istituzione di un posto lavoro di "impiegato dell'ufficio UFO", definito come "il lavoro più strano della Whitehall''.

Un ufficiale dell'intelligence della Difesa inglese ha dichiatato nell'Agosto del 1993: "Se questi dispositivi avvistati non sono della Terra il loro scopo quindi deve essere stabilito con una questione di priorità. Non c'è stato alcun intento apparentemente ostile da parte loro e quindi, le possibilità sono, uno, la ricognizione militare; due, scientifica; tre, turismo".



Fotografia rilasciata dall'Archivio Nazionale Britannico mostra un elicottero militare ispezionare una formazione UFO triangolare


I nuovi 25 files UFO del MOD sono consultabili liberamente a questo link http://ufos.nationalarchives.gov.uk/, e visto che la loro consultazione tra un certo tempo sarà possibile solo dietro pagamento, poichè accaduto agli altri UFO files, se ne consiglia di scaricarli.

A cura di http://noiegliextraterrestri.blogspot.it/

10 luglio 2012

UNA GIGANTESCA PIRAMIDE SUL FONDO DEL TRIANGOLO DELLE BERMUDA


Il Triangolo delle Bermuda è uno dei luoghi più misteriosi, pericolosi e, talvolta, mortali di tutto il pianeta Terra. Per decenni, intrepidi esploratori hanno cercato di risolvere l'enigma che si cela dietro i misteriosi fenomeni generati in questa particolare zona del pianeta.
Lo stesso Cristoforo Colombo registra nei suoi diari strani fenomeni luminosi e malfunzionamenti della bussola. Si racconta di bizzarri eventi metereologici, sparizioni di navi e di aerei e di altri accadimenti enigmatici che non possono essere liquidati come fenomeni naturali. 

Alcuni ricercatori indipendenti, sono convinti che i misteriosi fenomeni del Triangolo delle Bermuda siano causati da una qualche tecnologia antica - o aliena - sommersa nelle profondità dell'Oceano Atlantico, un dispositivo ad altissima energia in grado di creare dei veri e propri portali spazio-temporali capaci di trasportare uomini e cose verso altri mondi e altre dimensioni.

Ora un team composto da esploratori americani e francesi ha confermato, in maniera indipendente, una scoperta incredibile che ai ricercatori è già nota dal 1968: una strutture gigantesca, una piramide di cristallo, forse più grande della Piramide di Cheope in Egitto, parzialmente trasparente, sembra poggiare sul fondo del Mar dei Caraibi e la sua origine, età e scopo sono del tutto sconosciute. 

La lunghezza della base della piramide è di 300 metri per 200 e il vertice della piramide si innalza a circa 100 metri dalla base. Una struttura gigantesca, forse più grande della Grande Piramide di Cheope in Egitto. Sulla cima della piramide ci sono due fori molto grandi, attraverso i quali l'acqua del mare si muoverebbe ad alta velocità generando dei vortici che influenzano fortemente anche la superficie del mare. I ricercatori impegnati sul luogo ipotizzano che questo movimento vorticoso di acque possa avere qualche effetto sul passaggio di barche e aerei, generando quell'alone di mistero che circonda l'area.

Per quanto riguarda il materiale di composizione, dai risultati preliminari sembrerebbe che questa struttura sia fatta di vetro o di un simil-vetro (cristallo?), in quanto risulta completamente liscia e parzialmente traslucida. Comunque, per maggiori dettagli, i ricercatori rimandano ad uno studio più approfondito che offrirà risultati che al momento è difficile immaginare.




Una scoperta o una ri-scoperta?

In effetti, quella fatta dal team internazionale non è una scoperta ex-novo, ma una conferma di una scoperta avvenuta, quasi per caso, negli anni '60. Secondo le cronache del tempo, la piramide fu individuata per la prima volta nel 1968 da un medico, Ray Brown, Arizona. Brown si trovava in vacanza nei Caraibi a fare immersioni con i suoi amici al largo delle Bahamas, in una zona conosciuta come "La Lingua dell'Oceano", a causa della bizzarra conformazione del fondale marino.

Nel bel mezzo di una immersione, il dott. Brown raccontò di essersi ritrovato solo e mentre tentava di raggiungere i suoi amici, guardando verso il basso, notò una massiccia struttura innalzarsi dal fondo dell'oceano: un oggetto lievemente illuminato dal sole e che sembrava avere la forma di una piramide. Siccome era a corto d'aria, non spese molto tempo a studiare l'oggetto, ma si diresse verso i suoi amici.

Successivamente, nell'estate del 1991, il famoso oceanografo dott. Verlag Meyer, durante una conferenza stampa a Freeport fece una dichiarazione alquanto misteriosa. Meyer comunicò che durante una scansione con il sonar del fondale del famoso "Triangolo delle Bermuda", il suo team trovo ben due piramidi gigantesche, più grandi delle Piramidi di Giza, ad una profondità di 600 metri.


  


Ma il fatto più sconcertante furono le dichiarazioni degli scienziati dell'epoca i quali, una volta osservati i dati e fatte le dovute considerazioni, affermarono che la tecnologia per produrre il materiale di costruzione delle piramidi era sconosciuta. Infatti, si trattava di un elemento simile al vetro di grosso spessore. Quindi le ipotesi erano due: o le piramidi erano state costruite in tempi recenti - circa mezzo secolo fa - con un qualche materiale di ultima generazione, oppure, se si vogliono collocarle in un tempo più remoto, bisogna ipotizzare che non sia di origine umana.

Poche notizie, imprecise e frammentate

Certo che se la notizia dovesse essere confermata anche dai media "ufficiali", non c'è dubbio che ci troviamo di fronte ad una scoperta sensazionale. Secondo il sito che ha lanciato la notizia, in Florida si è tenuta una conferenza di approfondimento al quale hanno anche partecipato i giornalisti locali. Eppure, al momento, aleggia una sorta di alone di segretezza o di studiato disinteresse. Sebbene la scoperta abbia sconvolto gli scienziati di tutto il mondo, pare che nessuno si stia affannando per organizzare una spedizione esplorativa di approfondimento. La vicenda è molto simile a quella dell'UFO sul fondo del Baltico, nella quale gli scopritori del misterioso oggetto hanno dovuto penare non poco per trovare i fondi e organizzare una missione esplorativa privata.

La posizione ufficiale dell'archeologia classica sembra essere quella di un sarcastico scetticismo, teso a ridicolizzare la scoperta di queste amenità. Eppure non è la prima volta che si scoprirebbe una piramide sottomarina. Basti pensare alle piramidi di Yonaguni, Giappone, scoperte nel 1987, quando alcuni subacquei si immersero nelle acque a sud dell'isola per studiare la grande popolazione di squali martello che si radunano nella zona. Fu il giapponese Kihachiro Aratake, nel corso di queste immersioni, che scoprì per caso quella che gli sembrò una struttura architettonica, una parte della quale è stretta tra due pilastri che si innalzano a otto metri dalla superficie. Nel suo insieme, le strutture rinvenute richiamano le piramidi egiziane.


                                




Da allora molti sono gli scienziati che hanno studiato il fenomeno, malgrado la presenza di forti correnti oceaniche, che rendono proibitive le immersioni. I fondali marini contengono quelle che sembrano essere le rovine di una civiltà formatasi alla fine dell'era glaciale. Sono state rinvenute tracce di flora, fauna e stalattiti che si formano abitualmente solo in superficie. La loro somiglianza con altri reperti del mondo antico ha portato qualcuno a teorizzare che potrebbero essere i resti di un'antica civiltà risalente a 10.000 anni fa. Altre analisi indicano che l'origine della struttura, che misura 120 m in lunghezza, 40 m in ampiezza e 20–25 m in altezza, possa risalire ad 8.000 anni fa.



Bisogna anche ricordare la piramide sommerse del lago Fuxian, in Cina, scoperta nel 2006 da Geng Wei, capo del dipartimento di ricerca di monumenti sottomarini del lago Fuxian a Yuxi e che già aveva scoperto una serie di edifici in questo lago: "Questa piramide è diversa da quelle che si trovano in Egitto dal momento che la sua sommità è piatta. Questo genere di piramide piuttosto ricorda maggiormente gli edifici maya che hanno uno sorta di piattaforma anziche' una punta", affermo Wei al momento della scoperta.

Chiaramente, se la notizia della scoperta della piramide sul fondo del Triangolo delle Bermuda venisse ufficializzata, le conseguenze sarebbero enormi. Gli archeologi si troverebbero costretti a trovare una spiegazione logico-razionale alla presenza di una piramide di cristallo sul fondo del Mar dei Caraibi. "Che diavolo ci fa una piramide in quel posto? Lì non ci dovrebbe essere nessuna piramide, anzi, non c'è nessuna piramide!". Ovviamente, il passo successivo sarebbe quello di dover affrontare uno dei temi più scomodi per l'archeologia ufficiale: l'esistenza di Atlantide. La Piramide dei Caraibi potrebbe essere la prova dell'esistenza di un antico continente sprofondato nell'oceano a seguito di un cataclisma di proporzioni globali? E il fatto che ci sia una piramide, struttura presente in ogni sito archeologico del pianeta, potrebbe indicare che in passato, in un'era pre-cataclisma, esisteva una civiltà globale umana evoluta, andata poi perduta a causa di una qualche distruzione globale? Queste domande fanno venire il mal di testa agli archeologi classici.

E' la piramide di cristallo a causare i fenomeni nel Triangolo? 



Alcuni ricercatori hanno ipotizzato per anni che sul fondo del Triangolo delle Bermuda vi fosse una fonte di energia capace di interferire con le radiotrasmittenti e i radar. Se la leggendaria Atlantide esisteva davvero, questa piramide potrebbe essere ciò che rimane di una potente macchina capace di produrre energia e che si trova ancora lì, intatta sul fondo dell'Oceano. Tale macchina, essendo di forma piramidale, potrebbe essere il modello storico originale al quale le culture successive si sono ispirate più tardi in tutto il mondo.

La piramide è una costruzione scoperta in ogni angolo della Terra: Nord, Centro e Sud America, Est Europeo, Medioriente, Siberia, Cina settentrionale e centrale. Qualcuno ipotizza che ce ne sia una anche sotto i ghiacci del Polo Sud, ma lo spessore del ghiaccio - oltre 1 chilometro - non permette nè conferme, nè smentite. Si può affermare che le piramidi planetarie sono l'indizio più evidente dell'esistenza dell'antico continente di Atlantide. Sull'annoso problema dell'effettiva esistenza di Atlantide, Rich Hoffman, esploratore e ricercatore, consiglia di spolverare la storia dell'archeologo dilettante Heinrich Schliemann, l'uomo che trovò e scavò le famose rovine della città di Troia, nonostante gli storici pensavano fosse solo una leggenda.

I ricercatori affermano che questa incredibile macchina energetica potrebbe essere in grano di attrarre e raccogliere i raggi cosmici dal cosiddetto "campo di energia" o "vuoto quantistico", e che potrebbe essere stata utilizzata come centrale energetica per la civiltà atlantidea (umani in pieno regola, solo più antichi di quanto crediamo!).

Un reperto archeologico della mitica Atlantide?

Forse la Piramide dei Caraibi non fa parte direttamente del centro di Atlantide, ma di una sua succursale decentrata. Il dott. Maxine Asher, direttore del Research Association Mediterraneo Antico a Los Angeles, in un intervista di qualche anni fa dichiarò di essere "convinto che Atlantide era una super-civiltà globale che esisteva tra il 10.500 e il 10.000 a.C. e che sia stata sopraffatta da una catastrofe globale, forse quella registrata nella Bibbia e conosciuta come il Diluvio Universale di Noè.

Se Atlantide è esistita, dunque, probabilmente è da collocarsi alla fine dell'ultima era glaciale. La storia del suo affondamento si riferisce a massicce inondazioni dovute ad un brusco innalzamento delle acque, innescato da uno scioglimento improvviso delle calotte polari. Le ricerche dimostrano che il livello del mare si è innalzato di quasi 400 metri e nessuna tecnologia avanzata avrebbe potuto salvare Atlantide da un simile disastro.

Da questo punto di vista, il mistero delle Piramidi sul fondo del mare è risolto. Stiamo semplicemente prendendo atto dei risultati di un evento catastrofico che ha colpito la Terra migliaia di anni fa, generando un rialzamento del livello del mare che ha spazzato via molte civiltà. Gli abissi degli oceani restano la grande frontiera sconosciuta dell'esplorazione umana. Ci troviamo in un momento storico nel quale la scienza conosce più la superficie della Luna che non le profondità degli Oceani, e forse esplorare le profondità dell'Oceano ci aiuterà ad esplorare meglio le profondità del grande mistero dell'Uomo.




fonte: Noi e gli extraterrestri.






9 luglio 2012

CROP CIRCLE: IN SICILIA COMPAIONO TRE CERCHI NEL GRANO

La notizia ci è stata segnalata attraverso il blog di un giornale on-line agrigento.blogsicilia.it e parla appunto della scoperta di tre cerchi nel grano in Sicilia. E’ successo nella campagne tra Santa Caterina Villarmosa, nel Nisseno, e Villarosa, in provincia di Enna. I tre misteriosi crop circle sono apparsi su un terreno privato di 16 ettari in contrada Garcia.A fare la scoperta ieri mattina è stato il proprietario del fondo. I cerchi hanno un forma perfetta, sembrano realizzati con un compasso e hanno un diametro medio tra i 30 e i 35 metri. Come altri fatti analoghi accaduti in passato in altre località, il grano risulta piegato e non spezzato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per un sopralluogo.




Naturalmente, la notizia si è diffusa in un batter d’occhio. In poco tempo, una gran folla di appassionati e curiosi è accorsa nel campo per ammirare da vicino i cerchi nel grano. Si tratta infatti di un fenomeno che affascina da sempre. Anche se spesso si è scoperto che si trattava di vere e proprie burle per creare confusione e scompiglio, sono in molti a pensare che i cerchi nel grano siano dei “segnali” lasciati dagli alieni, simboli riconoscibili dall’alto che significano qualcosa.
La scoperta fatta nel campo di grano al confine tra le province di Enna e Caltanissetta non è un evento raro in Sicilia, tant’è che la località italiana per eccellenza dei “cerchi nel grano” è Riesi. Più volte, negli ultimi anni nella cittadina in provincia di Caltanissetta sono apparse queste imponenti strutture dalle forme così precise. La prima volta fu nel maggio 2007, poi nell’aprile 2008 e ancora nella primavera 2010 s’è verificato un episodio analogo. L’ultimo crop circle è riapparso poco meno di due mesi fa, nella notte tra il 4 e il 5 maggio, con un disegno dal diametro di circa 60 metri.


Fonte: agrigento.blogsicilia.it

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