Di Salvatore Giusa
Salvatore Giusa |
Gli asteroidi:Sono una moltitudine di corpi solidi,composti da silicati e metalli,che orbitano attorno al Sole principalmente nella regione di spazio compresa fra le orbite di Marte e di Giove. Se ne conoscono soltanto poche migliaia,ma il numero e in continua crescita. La maggior parte degli asteroidi si trovano ad una distanza compresa tra 2,1 e 3,3,unità astronomica (UA) e forma la cosiddetta “cintura asteroidale”.I primi asteroidi vennero scoperti a partire tra il 1801,come “Ceres,Pallas, Vesta e Juno . Il periodo d’oro per la scoperta degli asteroidi inizio nel 1845,quando l’otto dicembre, Karl Hencke scopri un nuovo asteroide “Astra”.Dal 1801 ad oggi sono stati individuati più di 5000 asteroidi e non tutti sono stati ancora oggi catalogati. Il più grande e “Cerere”,ha un diametro di 1000 km,ma la stragrande maggioranza non arriva a 100 km,mentre i più piccoli che si riescono ancora ad individuare misurano soltanto qualche centinaia di metri. Nonostante il loro grande numero,si pensa che la loro massa totale non superi l’1%di quella della Terra. “Cerere” il primo asteroide conosciuto,fu scoperto da Giuseppe Piazzi a Palermo nel capodanno del 1801 a causa del suo moto tra le stelle. L’uomo intanto si affida alla tecnologia, desideroso di conoscere da vicino gli asteroide, capire la loro origine e
Lo strano oggetto che mostrerebbe delle strane antenne! |
soprattutto analizzare,la polvere in superficie da questi macigni. Il primo asteroide che venne avvicinato da una sonda automatica fu “Gaspra”,il primo ad essere studiato dalla sonda “Galileo”.Il 17 Febbraio 1996,venne lanciata la sonda “Near”.L’obbiettivo di questa sonda era di raccogliere tutte le informazioni possibili sulla natura e le origini dei numerosi asteroidi che si trovano nei pressi dell’orbita terrestre. La sonda “Near” era in ogni modo già risultata uno dei progetti d’esplorazione spaziale più prolifici degli anni,avendo fornito una quantità di osservazioni e misure 10 volte superiore a quelle previste inizialmente:nel 1997 la sonda “Near” era transitata a poca distanza da un altro asteroide prima di raggiungere a Eros,Mathilde,fornendo immagini ad alta risoluzione di questo corpo celeste. Proceduta qualche anno prima dalla sonda “Galileo”.La “Near”,possedeva strumenti finalizzati allo studio di questi corpi vaganti. Fornendo informazioni di grande importanza agli astronomi,in particolare sulla loro dinamica e densità. L’asteroide “Eros”,infatti,sembra essere costituito da aggregati compatti di roccia e metallo,tenuti insieme da una debole gravità,piuttosto che da una struttura unica:caratteristica che potrebbe essere a molti asteroidi. Tutto questo e affascinante per uno studio scientifico degli asteroidi,perché da essi possiamo comprendere la formazione del nostro sistema solare. L’asteroide “Eros” da questo punto di vista poteva essere interessante. Ma……..le foto che arrivavano sulla Terra dalla sonda “Near”, evidenziavano qualcosa di “anomalo”,facendo attivare subito quelli della Nasa. Usando il scetticismo più totale davanti ad una evidenzia simile. Le immagini trasmesse dalla sonda durante l’avvicinamento a “Eros”si intravedevano strane strutture artificiali . Ma cosa stava fotografando la sonda?
Il complesso strutturale di una base,con la sua parabola! |
La sonda Near! |
Le foto che la sonda “Near”,trasmesse si potevano rilevare alcune anomalie che lasciarono sconcertati la maggior parte dei ricercatori indipendenti. All'interno di un cratere posto in una delle estremità dell'asteroide sono state individuati alcuni oggetti alquanto insoliti per la superficie di un "masso alla deriva". In particolare si nota la presenza di alcuni oggetti perfettamente sferici con la superficie dall'aspetto metallico e dotati di una base d'appoggio. Almeno una di queste sfere, i cui diametri vanno dai venti metri fin circa i centoventi metri, ha la superficie lucida che riflette perfettamente la luce e l'ambiente circostante. Alcune di queste sfere minori sono inoltre fornite di protuberanze su di un lato o sulla sommità. “Pazzesco come si fa, a sostenere che si tratti di semplici massi” Difficile sostenere che si tratti soltanto di pietre naturali, la differenza con i massi disseminati sulla superficie è evidente! Sembrerebbe più logico associare le sfere ad un utilizzo da parte di entità intelligenti come per esempio di stazioni spaziali o depositi di carburante o altri elementi necessari alla sussistenza di una comunità basata sull'asteroide. La forma sferica è infatti tra tutte la più solida e la più indicata per sostenere carichi di pressione interna o esterna, dunque la più azzeccata per un utilizzo spaziale. In particolare, le sfere dotate di sporgenza si presterebbero come attracco per veicoli spaziali. Ma non è ancora tutto. Ciò che ha fatto esultare gli amanti del filone ufologico e del mistero in generale è stata l'individuazione di una costruzione a forma di cono ho antenna radar, del diametro di circa sessanta metri. Identificata subito come l'antenna radar ho come antenna parabolica delle comunicazioni della base, appare nelle foto come una parabola con tanto di supporti ed infrastrutture. Infine, per completare il quadro, è necessario rilevare che tale parabola,ho radio telescopio, semmai esistesse ancora qualche dubbio, risulta, confrontando le immagini riprese in giorni diversi, mobile ed efficiente, dunque regolarmente in servizio!A questo punto dobbiamo solamente dire:si tratta di un “asteroide, ho di una base aliena” Non stiamo parlando di un film di fantascienza ma di una realtà nascosta al grande pubblico. E’perche non si parla più di questo asteroide?Anni fa si ebbe un tentativo di divulgazione da parte di un astrofilo italiano,ma venne immediatamente oscurato! Escludendo la possibilità che si tratti di opere provenienti dalla Terra (le dimensioni sono troppo imponenti),ammettiamo che si tratti di una tecnologia terrestre,come sono riusciti a portala sull’asteroide,senza che nessuno se ne accorgesse. Escludendo che si tratti di fotomontaggi (anzi, sembra che dalle foto originali siano state coperte alcune zone per nascondere alcuni particolari forse "compromettenti"), considerando l'attendibilità dei documenti provenienti dall'archivio ufficiale dell'ente spaziale americano (le foto sono liberamente accessibili nel loro sito), dunque tutti le possono vedere,ed analizzare, non resta che formulare congetture circa gli autori delle opere.
La parabola di 60 metri! |