Il controverso segnale ricevuto dallo spazio interstellare rimane un enigma e, ancora, sfida la naturale spiegazione, ha dichiarato un esperto. I ricercatori che lavoravano presso il radio osservatorio Big Ear della Ohio University scoprirono, nel 1977, una registrazione di un segnale ricevuto dallo Spazio profondo. “Fu chiamato ‘segnale Wow’ perchè non fu ascoltato e prelevato in quel momento. Era presente nella registrazione informatica che, in quei giorni, era stampata su fogli di carta“, ha dichiarato lo scienziato Paul Davies. Davies è presidente del Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence): Post-Detection Science and Technology Taskgroup della International Academy of Astronautics ed è professore alla Arizona State University.
“Fu un impulso piuttosto lungo; non era un blip. Non fu mai spiegato, in modo soddisfacente, come un fenomeno naturale“, ha detto.
Nella sua ricerca di intelligenze extraterrestri, Davies ha riferito che nei primi anni 60 del secolo scorso molti autorevoli scienziati consideravano il campo di ricerca come ridicolo.
“Negli anni 60, se dicevi che eri alla ricerca di vita intelligente nell’Universo, ti poteva anche venire detto che andavi a caccia di fate“.
“Tutti erano convinti che la vita fosse un bizzarro mostro, un’abberazione confinata alla Terra”.
Il segnale, che arrivò approssimamente dalla costellazione del Sagittario, non fu mai più ripetuto, ma Davies ha affermato che gli astronomi non hanno risorse sufficienti per concentrarsi in quella zona del cielo.
“Ogni volta che i radioastronomi hanno avuto il tempo per puntare i telescopi in quella parte del cielo, non hanno raccolto nulla”.
“Se potesse bastare guardare in quella regione del cielo per un decennio, forse ce ne sarà un altro, ma non hanno le risorse per farlo”.
Davies ha una lunga carriera in fisica teorica, cosmologia e astrobiologia ed è autore di diversi libri , da “The Physics of Time Asymmetry” del 1974 al più recente “The Eerie Silence”.
Nel suo ruolo per il SETI, ha il compito di proporre dei piani d’azione in caso di contatto con una civiltà extraterrestre avanzata.
Ha un asteroide che porta il suo nome, 6870 Paul Davies, ed è il precursore della teoria della panspermia – ossia che la vita è ampiamente distribuita nell’Universo. Sulla Terra l’origine della vita può essere merito di Marte attraverso l’impatto di meteore e asteroidi.
Fonte Centro Ufologico Ionico trad. di Antonio De Comite, 22 Novembre 2011, fonte originale News 24 del 14 Novembre 2011