12 giugno 2011

Roswell: la testimonianza di William L. Quigley

Di: Sheenky



E' dal 1947 che il famoso caso Roswell è al centro di teorie e complotti riguardanti un cover up globale sulla questione UFO. E nonostante il governo abbia ripreso più volte l'argomento, dando ogni volta delle spiegazioni diverse (inizialmente un pallone sonda e poi il progetto Mogul), queste, non hanno mai convinto fino in fondo gli ufologi e ricercatori del settore.
Oggi parliamo di un evento che sembra passato inosservato, ma che però aiuta a fare un minimo di chiarezza, e dimostra che le due spiegazioni di comodo date dal governo per l'incidente di Roswell (pallone sonda e progetto Mogul) sono in realtà pura disinformazione.
Il caso è tratta dal libro "Witness to Roswell" di Thomas J. Carey e Donald R. Schmitt.

Nelle prime ore del 9 luglio 1947, al Roswell Army Air Field, il caporale William L. Quigley (393rd bomb squadron), venne svegliato improvvisamente e portato nel luogo dove venivano caricate le bombe atomiche nei bombardieri a lungo raggio denominati B-29.




Per facilitarne il caricamento venivano costruite delle buche nel terreno con degli ascensori idraulici per sollevare gli ordigni, protette da un anello di barriere di tela per mantenere segreto il metodo da occhi indiscreti, mentre la polizia militare rimaneva al di fuori per premunirsi contro eventuali intrusi. Arrivato nel posto, al caporale Quigley è stato dato un fucile M-1 Carbide e vide un B-29 (chiamato "Necessary Evil") vicino alla solita area di contenimento. Quella volta però gli "anelli" di recinzione erano due ed ostruivano la vista a tutto ciò che era contenuto nella fossa.





Subito dopo arrivarono altre tre persone, due ufficiali ed un soldato semplice e insieme a Quigley vennero portati all'interno della fila esterna della recinzione dove furono autorizzati ad arrestare chiunque osasse violare gli schermi di protezione e ad usare forza letale se necessario.
Ignoto a tutti loro, in quel momento, nella fossa coperta dalla recinzione si trovava una cassa di legno di grandi dimensioni, precisamente di 4'x5'x15'. Concluso il turno, tutti e quattro vennero convocati dalla sede centrale dello squadrone, e gli fu ordinato di firmare dei documenti nei quali veniva affermato che in quel momento non erano mai stati in quel luogo.
Poco dopo la sua insolita esperienza, il caporale Quigley si rese conto che l'operazione in corso doveva essere qualcosa di più importante di una "semplice" bomba atomica, infatti le recinzioni erano progettate in maniera che neanche la polizia militare della base potesse entrare nelle barriere di tela, mentre a loro fu concesso di entrare nel mezzo.
Più tardi, il "Necessary Evil" (l'aereo che doveva trasportare il carico) per dei problemi venne sostituito dal B-29 "Straight Flush".





Una riflessione su questa vicenda è sicuramente obbligatoria. Di sicuro in quella cassa, protetta da ben due anelli di recinzione e da quattro uomini armati autorizzati anche ad uccidere se necessario, non c'erano i resti di un semplice pallone sonda. Allora che cosa avrebbe potuto esserci di cosi classificato in quella cassa? Perché la necessità di una doppia fila di "schermi" di protezione se normalmente per le bombe atomiche se ne usava solo una? Perché se la dentro c'era un pallone sonda ai quattro uomini vennero fatti firmare quei documenti in cui affermavano di non essere stati in quel luogo in quel momento? Tutto questo grazie al ex caporale Quigley che ha deciso di rompere il suo silenzio. Altre domande che vanno ad aggiungersi a quelle già esistenti, sul caso che ha fatto ufficialmente nascere la ricerca ufologica nel mondo.



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