27 settembre 2012

Le ultime immagini del Muos di Niscemi

A settembre la marina militare americana ultimerà la costruzione delle antenne giganti del Muos vicino Niscemi e da qui al 2015 l’impianto sarà funzionante. 
Intanto gravano sulla cittadina siciliana le 41 antenne della Naval Radio Trasmitter Facility-8
Sarà un autunno caldo per i siciliani dell’entroterra, minacciati dal famigerato Muos (ribattezzato Muos-tro) che a fine settembre sarà operativo. Tre antenne paraboliche dal diametro di 18 metri e alte all’incirca 50 metri, più un’antenna elicoidale alta 148 metri usata per le comunicazioni tra sottomarini. Questo il mostro a mille antenne targato USA che graverà sulla salute dei siciliani per le radiazioni diffuse sul territorio. E intanto Il Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, Edmondo Cirielli, ha fatto pervenire giovedì mattina al sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, la conferma della data dell’audizione, presso la Commissione stessa, sull’installazione del Muos. Si terrà martedì 11 settembre 2012, alle ore 15, a Roma. Oltre al sindaco Nicosia, faranno parte della delegazione Francesco La Rosa (sindaco di Niscemi), Antonio Mazzeo (giornalista free-lance) Giuseppe Cannella (Comitato No Muos) e Massimo Coraddu (docente di Fisica al Politecnico di Torino).

L’ubicazione di rito di tali strutture dovrebbe interessare aree lontane dai centri abitati, mentre il raggio d’azione del mega-radar coinvolge ben 300 mila siciliani preoccupati del loro futuro. «È ormai pacifico – si legge ancora nel documento depositato a Montecitorio – che le onde elettromagnetiche, in fase di “attività normale” di un’antenna producano radiazioni, ma nel caso del Muos la situazione è resa ancor più grave da almeno due circostanze. In fase di puntamento verso uno specifico bersaglio il sistema produce radiazioni che non si concentrano solo verso quella specifica direzione, ma si diffondono su ampio spettro. Inoltre il Muos, come pure le antenne NRTF, sarebbe posto a una distanza troppo esigua dal centro abitato con ripercussioni negative sulla salute degli abitanti, sia dirette (a causa dell’acclarata correlazione tra esposizione a onde elettromagnetiche e patologie tumorali) che indirette (interferenze con apparecchiature medicali elettroniche: pacemaker, defibrillatori, apparecchi acustici e altre attrezzature ospedaliere) anche a lungo termine».

Cosa è il MUOS. Il MUOS (Mobile User Objective System) è un sistema di comunicazione militare satellitare ad altissima frequenza e a banda stretta composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra in cui saranno piazzate tre parabole basculanti a torre del diametro di circa 20 metri e due antenne alte 150 metri, la cui funzione è l’interazione delle forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo ed ha l’obbiettivo di rimpiazzare il sistema UFO attualmente in uso.

Cosa dice il Movimento No-Muos. Il movimento dice che sono state sottovalutate le perizie tecniche che ne indicano la pericolosità: anzitutto il MUOS aggraverebbe l’inquinamento elettromagnetico, la cui percentuale risulta già molto alta per la presenza delle 41 antenne militari in uso già dal 1991, che andrebbe ad estendersi nelle aree di Caltanissetta, Catania, Ragusa ed Enna; gli effetti sull’uomo e sull’ecosistema sarebbero catastrofici, con il rischio di trasformare il Paradiso Terrestre che la Sicilia rappresenta in un luogo militarizzato; il traffico aereo con l’aeroporto di Comiso potrebbe essere condizionato dai campi elettromagnetici compromettendone la sicurezza dei mezzi civili turistici.


A che serve il Muos. Il sistema MUOS integrerà le forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo ed ha l’obiettivo di rimpiazzare l’attuale sistema satellitare UFO (UHF Follow-On) prima che questo sia dismesso per fornire agli utenti nuove funzionalità e maggiore mobilità, accesso, capacità e qualità del servizio. Destinato principalmente ad utenti mobili (ad esempio, piattaforme aeree e marittime, veicoli di terra e soldati appiedati), il MUOS trasmetterà la voce degli utenti, i dati e le comunicazioni video. Il MUOS opera come fornitore globale di servizi cellulari per sostenere ogni militare con le moderne funzionalità della tecnologia cellulare, come ad esempio la condivisione di file multimediali. Converte un sistema telefonico con connessione commerciale di terza generazione (3G) Wideband Code Division Multiple Access (WCDMA), in uno militare radio UHF del sistema SATCOM utilizzando satelliti geostazionari al posto di torri cellulari. Operando nella banda di frequenza UHF, una banda di frequenza inferiore a quella utilizzata dalle tradizionali reti cellulari terrestri, il MUOS permette ai militari di comunicare in ambienti svantaggiati, come le regioni boscose in cui i segnali di frequenza più elevati sarebbero eccessivamente attenuato dalla volta della foresta.

Archivio