Al calore di un piccolo falò, i soldati di leva conversavano animatamente, bevevano del caffè e giocavano ad indovinare il nome della canzone canticchiata da parte dell'uomo incaricato, il caporale Armando Valdés, senza che sospettasse quale dovesse essere il destino in serbo per lui quel giorno.
"Caporale, caporale. Venite a vedere la luce che sta scendendo", urlò una delle sentinelle che stava effettuando i suoi giri nella scuderia.
Valdés si alzò di fretta e si diresse verso il cortile interno delle scuderie, seguito dal resto dei soldati. Sollevando gli occhi verso il cielo, si poterono osservare la caduta di due "stelle", che mentre scendevano aumentavano di dimensioni e di intensità luminosa.
Una delle luci cadde al di là di una catena montuosa, dietro la quale una potente luce rimase visibile, mentre l'altra si librava sopra una collina, a circa 100 metri dal gruppo di soldati.
Quello che accadde dopo fu il caos più completo. I soldati iniziarono a piangere e dire delle preghiere, "incatenati" tra le braccia con la promessa di rimanere assieme.
All'improvviso, il caporale Valdés si staccò dal gruppo e, imprecando contro la luce, uscì nella sezione delle scuderie che veniva utilizzata come parcheggio. In quel momento, i soldati lo persero di vista. Lo chiamarono ad alta voce, ma non ricevettero alcuna risposta. Circa 15 minuti dopo, sentirono una voce sorda che diceva "Ragazzi!", che proveniva dal cortile interno la scuderia. Quando uscirono, videro il caporale Valdés che traballava su se stesso e furono in grado di afferrarlo prima che cadesse per terra.
Il caporale Valdés era visibilmente cambiato. Gli occhi sembravano essere usciti quasi del tutto fuori dalle orbite, tremava dalla testa ai piedi, rideva di continuo e sembrava non riconoscere i compagni d'armi. Le sentinelle lo portarono vicino al falò e fu allora che il caporale Valdés disse con una strana voce: "Lei non potrà mai sapere chi siamo, nè da dove vediamo, ma torneremo".
Ma non è tutto, il calendario dei giorni inseriti nell'orologio digitale al polso di Valdés erano avanti di cinque giorni, mentre il suo viso mostrava una barba incolta di diversi giorni, nonostante che pochi minuti prima avesse avuto solo dei folti baffi.