4 giugno 2014

Salvatore Giusa intervista Alfredo Lissoni

Ho avuto il piacere in questi giorni di intervistare l'amico Alfredo Lissoni, noto ufologo e ricercatore conosciuto in tutto il mondo,Lissoni è un conduttore radiofonico e scrittore e si occupa da molti anni di ufologia; ha scritto per le principali riviste del settore Notiziario UFO,Dossier Alieni, Area di confine, (Giornale dei misteri, X-files, UFO dossier X) e ha diretto le riviste Oltre la conoscenza e Oltre l'ignoto. Autore di programmi radiotelevisivi, ha realizzato opere multimediali per Peruzzo e l'enciclopedia Misteri e verità. Ha al suo attivo ventidue titoli sugli UFO.

A sinistra Salvatore Giusa


S.G.: Quando e come è nato l'interesse per gli UFO?

A.L.: Negli anni Ottanta, dopo che mia madre, che lavorava alla Garzanti, mi fece avere in anteprima il libro di Piero Angela “Nel cosmo alla ricerca della vita”. Paradossalmente il fatto che l’autore tentasse di stroncare l’ufologia, con irritante sufficienza, fece nascere in me la curiosità; anzi, ri-nascere, dato che anche io avevo assisito a qualcosa di strano nel 1978, in piena estate, a Casteggio nel pavese; era una domenica mattina ed uscivo dalla chiesa. Saremo stati in cinquecento a vedere quello strano sigaro metallico, che rifletteva la luce del sole e si muoveva lento in cielo. Ma allora ero un ragazzino e non mi interessavano queste cose. All’epoca del libro di Angela, invece, era stato trasmesso dalla Rai un film che mi aveva colpito non poco, “Occhi dalle stelle”, del regista ufologo Mario Gariazzo, che trattava dei Men in Black (nel film chiamati “silencers”). Costoro – come è noto – facevano sparire la documentazione sugli UFO. Poco tempo dopo mi trasferii da Milano a Peschiera Borromeo, a ridosso dell’aereoporto di Linate, ed iniziai a praticare giornalismo. Fu allora che effettuai la mia prima inchiesta sugli UFO, recandomi alla torre di controllo dell’aereoporto per chiedere se qualcuno avesse mai visto un UFO. Ricordo che fui passato letteralmente ai raggi X dai portavoce di Linate, che mi rimbalzarono per un’ora da un ufficio all'altro, per depistarmi e non farmi incontrare nessuno, mentre prendevano informazioni su di me. Solo che, fra un girovagare e l’altro, incontrai anche membri del personale aeroportuale, che mi confidarono che un radarista, Antonio De Stasio, nel 1979 aveva avvistato un UFO. Sui giornali dell'epoca scoprii che il sigaro volante di De Stasio - simile a quello che avevo visto io – era visibile ad occhio nudo ma non veniva rilevato dai radar; inoltre, mentre le autorità allertavano la polizia, che arrivava a sirene spiegate, il fuso metallico sfrecciava a tutta velocità da viale Forlanini al centro di Milano, posizionandosi davanti al Pirellone, oggi palazzo della Regione ed all'epoca sede di Radio Milano International che, a quell'apparire, interruppe le trasmissioni musicali per annunciare lo sbarco degli alieni. Gli E.T. non si videro, in compenso arrivarono in tutta fretta il sindaco Tognoli e le volanti della polizia, per assistere al fenomeno. E poi ci raccontano che le autorità non sanno nulla? Dopo questo episodio degno di Men in Black usai tutte le mie conoscenze giornalistiche, e gli agganci nell’Arma dei Carabinieri, per avere informazioni. Ciò che mi stupiva ogni volta era il fatto che mentre in televisione le autorità politiche o militari deridevano in fenomeno UFO, quando ne parlavi con loro a quattrocchi’  trattavano l’argomento con la massima serietà. Come se sapessero e nascondessero...

S.G.: In tutti questi anni di studio sugli UFO, qual'è il caso che ti ha colpito maggiormente?

A.L.: Il rapimento UFO di un’intera famiglia siciliana emigrata a Bergamo. Si trattò di eventi “seriali”: prima toccò alla madre del testimone, che a Marsala negli anni Trenta per due sere di fila fu rapita e portata “all’aria aperta, attraversando i muri”, da due fantasmini dalla testa a pera, gli occhi ovali e senza naso (l’identikit da lei disegnato corrispondeva alla perfezione ai moderni “Grigi”); poi fu la volta dei due figli, entrambi con una identica cicatrice (che chiamavano “marcatura”) sul collo del piede sinistro; uno dei due ricordava tre frammenti in cui, in Sicilia, adolescente, si vedeva steso nudo su un lettino ed esaminato dai Grigi; da grande, sposato e domiciliato a Bergamo, una mattina si era ritrovato uno strano “impianto” nella barba (che esaminammo con l’aiuto di chimici e fisici, senza venire a capo della sua reale natura; sembrava una struttura a croce con l’aspetto esteriore di un gigantesco pelo di barba); poi era stata la volta della moglie, protagonista di una insolita “gravidanza isterica” (anche se lei sosteneva che il feto le era stato sottratto); e poi era toccato ai due bambini, di due e quattro anni, che riferivano di uno strano “coniglio” senza orecchie e con gli occhi neri che penetrava nottetempo in casa per portare la loro madre, come in trance, “sulla nave dei coniglietti”. L’aspetto più impressionante fu che la maestra d’asilo aveva convocato i genitori non riuscendosi a spiegare quegli strani disegni spaziali fatti da un bimbo così piccino... Seguii il caso per anni, con l’aiuto di psicologi e psichiatri; la regressione ipnotica – che peraltro non è una prova scientifica – confermò i ricordi del padre e permise di recuperare dettagli dimenticati...

S.G.: La Lombardia è una delle regioni dove si registrano molteplici avvistamenti UFO, ti sei ma chiesto il perché?

A.L.: Solo perché ci sono più giornali e tv che nel resto del Paese, quindi la diffusione dell’informazione è stata – prima dell’avvento di Internet – più capillare. La Lombardia poi è la regione più popolosa d’Italia, quindi è inevitabile che siano di più le persone che vedono qualcosa. Ma non per questo la casistica delle altre regioni è meno importante.

A sinistra Alfredo Lissoni



S.G.: Come vedi l'ufologia nostrana? E quella Mondiale?

A.L.: L’ufologia italiana mi sembra di alta qualità, anche se oggi si è arenata per colpa della crisi; quella americana è troppo scandalistica; negli altri Paesi varia da nazione a nazione. In Europa sono stati prodotti ottimi lavori ed il fatto che nei paesi ispanici non vi siano i pregiudizi occidentali permette una maggior circolazione dell’informazione (purtroppo sia di quella valida che delle bufale).

S.G.: Oggi alcuni leghisti sono promotori di interventi europei sulla questione UFO; come mai tanto interesse, cosa ne pensi?

A.L.: Che è colpa mia...Sono io che li ho tirati in mezzo a più riprese. Prima venti puntate sugli UFO (con materiale credibile, non con le cretinate che vediamo spesso in televisione) a Telepadania, poi 150 puntate a Radio Padania, con interventi di testimoni, studiosi, politici e scienziati... Alla fine anche molti leghisti han cominciato a vuotare il sacco, come il consigliere regionale lombardo Angelo Ciocca, che è stato uno dei testimoni del flap pavese del ’97, o come Claudio D’Amico, braccio destro di Calderoli, che assieme alla moglie ha visto un UFO col simbolo di Ummo in pieno centro a Milano, sopra il Palazzo della Stampa di piazza Cavour. Ho scritto io il testo della richiesta d’apertura degli archivi UE di Borghezio, facilitato dal fatto che la visione politica leghista contempla l’esistenza di “Poteri Forti” (economici e finanziari) che limitano la libertà – anche d’informazione – dei popoli. Perché dunque non credere che quegli stessi Poteri abbian tutto l’interesse a censurare anche le informazioni su un fenomeno politicamente destabilizzante come quello degli UFO?
La Sinistra, invece, con il vizio di considerare “superstizione” tutto ciò che non ricade “materialmente” sotto i cinque sensi ha perso l’occasione di proseguire l’eredità dell’ineguagliato Peter Kolosimo, compagno e partigiano, corrispondente de L’Unità, unico italiano presente alla nascita della DDR nonché l’autore nostrano più venduto e tradotto al mondo. Peccato...

S.G.: Hai scritto diversi libri sull'argomento, quale tra questi ti ha colpito di più?

A.L.: “UFO i dossier vaticani”. Da insegnante di religione quale sono è stato per me traumatico scoprire che non ce la dicevano tutta, che nonostante lo scetticismo pubblico di voci ufficiali quali “Famiglia Cristiana”, in privato la Chiesa segua il fenomeno e ci creda al punto da istruire missionari da spedire nello spazio per catechizzare E.T. (persino papa Francesco ha recentemente ribadito, pur se a metafore, che non si possono negare i Sacramenti agli alieni...). Ma, in fondo, la Chiesa si comporta nè più né meno come le altre strutture di potere, politiche o militari: sa e tace per non perdere il predominio sull'umanità.


S.G.: Secondo te, sapremo mai la verità su gli UFO?

A.L.: Lo spero, ma in ogni caso non certo dalle Autorità, che basano la propria forza sulla conservazione del potere. L’iniziativa mi sembra in mano unicamente agli E.T. In ogni caso, mi sembra che gli ufologi di cose ne sappiano parecchie, senza dover attendersi alcuna “benedizione” da chi ci governa, politicamente o religiosamente...

S.G.: A quando la prossima pubblicazione?
A.L.: Appena sarà possibile avere un po’ di tempo libero...;-)

S.G Grazie per avere risposto, un caro saluto dai lettori siciliani.

Di Salvatore Giusa - 4 Giugno 2014






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