Ho
avuto il piacere in questi giorni di intervistare l'amico Alfredo
Lissoni, noto ufologo e ricercatore conosciuto in tutto il mondo,Lissoni è un conduttore radiofonico e scrittore e si occupa da molti anni di
ufologia; ha scritto per le principali riviste del settore Notiziario
UFO,Dossier
Alieni,
Area
di confine, (Giornale
dei misteri,
X-files,
UFO
dossier X)
e ha diretto le riviste Oltre
la conoscenza e
Oltre
l'ignoto.
Autore di programmi radiotelevisivi, ha realizzato opere multimediali
per Peruzzo e l'enciclopedia Misteri
e verità.
Ha al suo attivo ventidue titoli sugli UFO.
A sinistra Salvatore Giusa
S.G.:
Quando e come è nato l'interesse per gli UFO?
A.L.:
Negli anni Ottanta, dopo che mia madre, che lavorava alla Garzanti,
mi fece avere in anteprima il libro di Piero Angela “Nel cosmo alla
ricerca della vita”. Paradossalmente il fatto che l’autore
tentasse di stroncare l’ufologia, con irritante sufficienza, fece
nascere in me la curiosità; anzi, ri-nascere, dato che anche io
avevo assisito a qualcosa di strano nel 1978, in piena estate, a
Casteggio nel pavese; era una domenica mattina ed uscivo dalla
chiesa. Saremo stati in cinquecento a vedere quello strano sigaro
metallico, che rifletteva la luce del sole e si muoveva lento in
cielo. Ma allora ero un ragazzino e non mi interessavano queste cose.
All’epoca del libro di Angela, invece, era stato trasmesso dalla
Rai un film che mi aveva colpito non poco, “Occhi dalle stelle”,
del regista ufologo Mario Gariazzo, che trattava dei Men in Black
(nel film chiamati “silencers”). Costoro – come è noto –
facevano sparire la documentazione sugli UFO. Poco tempo dopo mi
trasferii da Milano a Peschiera Borromeo, a ridosso dell’aereoporto
di Linate, ed iniziai a praticare giornalismo. Fu allora che
effettuai la mia prima inchiesta sugli UFO, recandomi alla torre di
controllo dell’aereoporto per chiedere se qualcuno avesse mai visto
un UFO. Ricordo che fui passato letteralmente ai raggi X dai
portavoce di Linate, che mi rimbalzarono per un’ora da un ufficio all'altro, per depistarmi e non farmi incontrare nessuno, mentre
prendevano informazioni su di me. Solo che, fra un girovagare e
l’altro, incontrai anche membri del personale aeroportuale, che mi
confidarono che un radarista, Antonio De Stasio, nel 1979 aveva
avvistato un UFO. Sui giornali dell'epoca scoprii che il sigaro
volante di De Stasio - simile a quello che avevo visto io – era
visibile ad occhio nudo ma non veniva rilevato dai radar; inoltre,
mentre le autorità allertavano la polizia, che arrivava a sirene
spiegate, il fuso metallico sfrecciava a tutta velocità da viale
Forlanini al centro di Milano, posizionandosi davanti al Pirellone,
oggi palazzo della Regione ed all'epoca sede di Radio Milano
International che, a quell'apparire, interruppe le trasmissioni
musicali per annunciare lo sbarco degli alieni. Gli E.T. non si
videro, in compenso arrivarono in tutta fretta il sindaco Tognoli e
le volanti della polizia, per assistere al fenomeno. E poi ci
raccontano che le autorità non sanno nulla? Dopo questo episodio
degno di Men in Black usai tutte le mie conoscenze giornalistiche, e
gli agganci nell’Arma dei Carabinieri, per avere informazioni. Ciò
che mi stupiva ogni volta era il fatto che mentre in televisione le
autorità politiche o militari deridevano in fenomeno UFO, quando ne
parlavi con loro a quattrocchi’ trattavano l’argomento con la
massima serietà. Come se sapessero e nascondessero...
S.G.:
In tutti questi anni di studio sugli UFO, qual'è il caso che ti ha
colpito maggiormente?
A.L.:
Il rapimento UFO di un’intera famiglia siciliana emigrata a
Bergamo. Si trattò di eventi “seriali”: prima toccò alla madre
del testimone, che a Marsala negli anni Trenta per due sere di fila
fu rapita e portata “all’aria aperta, attraversando i muri”, da
due fantasmini dalla testa a pera, gli occhi ovali e senza naso
(l’identikit da lei disegnato corrispondeva alla perfezione ai
moderni “Grigi”); poi fu la volta dei due figli, entrambi con una
identica cicatrice (che chiamavano “marcatura”) sul collo del
piede sinistro; uno dei due ricordava tre frammenti in cui, in
Sicilia, adolescente, si vedeva steso nudo su un lettino ed esaminato
dai Grigi; da grande, sposato e domiciliato a Bergamo, una mattina si
era ritrovato uno strano “impianto” nella barba (che esaminammo
con l’aiuto di chimici e fisici, senza venire a capo della sua
reale natura; sembrava una struttura a croce con l’aspetto
esteriore di un gigantesco pelo di barba); poi era stata la volta
della moglie, protagonista di una insolita “gravidanza isterica”
(anche se lei sosteneva che il feto le era stato sottratto); e poi
era toccato ai due bambini, di due e quattro anni, che riferivano di
uno strano “coniglio” senza orecchie e con gli occhi neri che
penetrava nottetempo in casa per portare la loro madre, come in
trance, “sulla nave dei coniglietti”. L’aspetto più
impressionante fu che la maestra d’asilo aveva convocato i genitori
non riuscendosi a spiegare quegli strani disegni spaziali fatti da un
bimbo così piccino... Seguii il caso per anni, con l’aiuto di
psicologi e psichiatri; la regressione ipnotica – che peraltro non
è una prova scientifica – confermò i ricordi del padre e permise
di recuperare dettagli dimenticati...
S.G.:
La Lombardia è una delle regioni dove si registrano molteplici
avvistamenti UFO, ti sei ma chiesto il perché?
A.L.:
Solo perché ci sono più giornali e tv che nel resto del Paese,
quindi la diffusione dell’informazione è stata – prima
dell’avvento di Internet – più capillare. La Lombardia poi è la
regione più popolosa d’Italia, quindi è inevitabile che siano di
più le persone che vedono qualcosa. Ma non per questo la casistica
delle altre regioni è meno importante.
A sinistra Alfredo Lissoni
S.G.:
Come vedi l'ufologia nostrana? E quella Mondiale?
A.L.:
L’ufologia italiana mi sembra di alta qualità, anche se oggi si è
arenata per colpa della crisi; quella americana è troppo
scandalistica; negli altri Paesi varia da nazione a nazione. In
Europa sono stati prodotti ottimi lavori ed il fatto che nei paesi
ispanici non vi siano i pregiudizi occidentali permette una maggior
circolazione dell’informazione (purtroppo sia di quella valida che
delle bufale).
S.G.:
Oggi alcuni leghisti sono promotori di interventi europei sulla
questione UFO; come mai tanto interesse, cosa ne pensi?
A.L.:
Che è colpa mia...Sono io che li ho tirati in mezzo a più riprese.
Prima venti puntate sugli UFO (con materiale credibile, non con le
cretinate che vediamo spesso in televisione) a Telepadania, poi 150
puntate a Radio Padania,
con interventi di testimoni, studiosi, politici e scienziati... Alla
fine anche molti leghisti han cominciato a vuotare il sacco, come il
consigliere regionale lombardo Angelo Ciocca, che è stato uno dei
testimoni del flap pavese del ’97, o come Claudio D’Amico,
braccio destro di Calderoli, che assieme alla moglie ha visto un UFO
col simbolo di Ummo in pieno centro a Milano, sopra il Palazzo della
Stampa di piazza Cavour. Ho scritto io il testo della richiesta
d’apertura degli archivi UE di Borghezio, facilitato dal fatto che
la visione politica leghista contempla l’esistenza di “Poteri
Forti” (economici e finanziari) che limitano la libertà – anche
d’informazione – dei popoli. Perché dunque non credere che
quegli stessi Poteri abbian tutto l’interesse a censurare anche le
informazioni su un fenomeno politicamente destabilizzante come quello
degli UFO?
La
Sinistra, invece, con il vizio di considerare “superstizione”
tutto ciò che non ricade “materialmente” sotto i cinque sensi ha
perso l’occasione di proseguire l’eredità dell’ineguagliato
Peter Kolosimo, compagno e partigiano, corrispondente de L’Unità,
unico italiano presente alla nascita della DDR nonché l’autore
nostrano più venduto e tradotto al mondo. Peccato...
S.G.:
Hai scritto diversi libri sull'argomento, quale tra questi ti ha
colpito di più?
A.L.:
“UFO i dossier vaticani”. Da insegnante di religione quale sono è
stato per me traumatico scoprire che non ce la dicevano tutta, che
nonostante lo scetticismo pubblico di voci ufficiali quali “Famiglia
Cristiana”, in privato la Chiesa segua il fenomeno e ci creda al
punto da istruire missionari da spedire nello spazio per catechizzare
E.T. (persino papa Francesco ha recentemente ribadito, pur se a
metafore, che non si possono negare i Sacramenti agli alieni...). Ma,
in fondo, la Chiesa si comporta nè più né meno come le altre
strutture di potere, politiche o militari: sa e tace per non perdere
il predominio sull'umanità.
S.G.:
Secondo te, sapremo mai la verità su gli UFO?
A.L.:
Lo spero, ma in ogni caso non certo dalle Autorità, che basano la
propria forza sulla conservazione del potere. L’iniziativa mi
sembra in mano unicamente agli E.T. In ogni caso, mi sembra che gli
ufologi di cose ne sappiano parecchie, senza dover attendersi alcuna
“benedizione” da chi ci governa, politicamente o
religiosamente...
S.G.:
A quando la prossima pubblicazione?
A.L.:
Appena sarà possibile avere un po’ di tempo libero...;-)
S.G
Grazie per avere risposto, un caro saluto dai lettori siciliani.
Di Salvatore Giusa - 4 Giugno 2014