All'interno della storica dimora del castello di Trani, secondo una tradizione leggendaria a carattere popolare, si aggirerebbe lo spirito inquieto della "dama bianca", la sua figura sarebbe riconducibile a quella della giovane Castellana Armida, una nobildonna dalle fattezze aggraziate e i modi regali, che fu consegnata in sposa ad un signorotto locale. Il suo era un legame basato su criteri utilitaristici e non di natura affettiva. La leggenda vuole che un giorno un cavaliere errante soggiorno' per qualche tempo presso la residenza cortigiana, l'incontro fra i due si rivelo' fatale,tanto che il marito della donna si accorse della tresca e degli incontri fugaci che si consumavano fra i due, facendo esplodere le sue ire, infatti lavo' la vendetta col sangue, pugnalando a morte il cavaliere e confinando la giovane donna rea del tradimento in una cella detentiva del castello, dove si lascio' morire di stenti vinta dall'atrocita' del dolore causato dalla perdita dell' amato e dallo sconforto.
Diversi testimoni attesterebbero di aver scorto il fantasma di Armida aggirarsi tra le sale e i corridoi del castello di Trani, ella si materializzerebbe con indosso un lungo abito d'epoca e un viso con dei tratti somatici che rasenterebbero quasi la perfezione, i suoi grandi occhi azzurri incornicerebbero uno sguardo affranto e penetrante. Si narra che la giovane fedifraga non rifuggirebbe allo sguardo sbigottito dei visitatori, anzi contrariamente si concederebbe per qualche minuto e in alcuni casi si lascerebbe addirittura sfiorare da chi tenta di avvicinarla.
Di Oriana Zagaria