2 novembre 2014

IL SETI ACCUSATO PUBBLICAMENTE DI ESSERE UN ENTE DI DISINFORMAZIONE.


E’ accaduto il 27 ottobre scorso, durante una conferenza organizzata dal SETI (l’ente che si occupa della ricerca di vita extraterrestre) presso il Paramount Theater di Charlottesville, in Virginia. Sul palco la famosa astronoma Jill Tarter impegnata nella presentazione delle attività di ricerca scientifica svolte dal SETI per l’individuazione di altre forme di vita nell’universo.

Improvvisamente, una persona del pubblico chiede di poter prendere la parola e rivolgere, alla scienziata impegnata sul palco, una domanda.

L’uomo esordisce ringraziando la Tarter per l’introduzione e poi la incalza dicendo: “La ringrazio molto Dr. Tarter per la sua presentazione. Ma perché non ci dice qualcosa sul perché il SETI, grande e serio ente scientifico, presenti così pochi elementi sull’esistenza di vita intelligente senza tener alcun conto dell’enorme quantità di prove esistenti da molto tempo anche nello spazio ed ammette che la sua organizzazione si comporta in realtà come un agente involontario della disinformazione?”

Dopo alcuni momenti di gelido silenzio creato dall’evidente disagio prodotto dall’intervento dello spettatore, la Tarter risponde alle pubbliche accuse dicendo: “Beh, quello che le dico è ciò che io faccio attivamente. Sono nel consiglio del SETI per dare un'occhiata ai dati che mi vengono forniti come potenziale prova di un possibile contatto ... e quello che posso affermare è che nel corso del tempo e sulla base della mia esperienza non esistono attualmente dati di qualità che uno scienziato potrebbe convalidare. Il caro vecchio Carl Sagan diceva - affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie - io invece affermo che ci sono grandi storie là fuori, ma quello che oggi manca è la prova definitiva. Io ed i miei colleghi siamo interessati a rispondere a tutte le domande, ma se questo è il modo per trovare una risposta alle sue affermazioni le dico che non esiste alcuna prova che giustifichi ciò che lei ha appena detto”.

Pur rimanendo nei limiti della cortesia, il botta e risposta avvenuto nel corso della conferenza è comunque stato un evidente segno di insofferenza, diffidenza e scarsa fiducia dell’opinione pubblica nei confronti del reale impegno profuso dal SETI, come ente di ricerca. A parziale giustificazione dello stesso vi sono però alcuni aspetti che spiegano gli scarsi risultati ottenuti: tra questi, le enormi difficoltà economiche dovute ai continui tagli sul budget finanziario effettuati dall’amministrazione americana (che hanno quasi costretto il SETI alla chiusura, per fortuna scongiurata da inaspettate donazioni private) che per l’evidente vastità dell’universo, dove ci sono “un sacco di posti dove guardare” rispetto ai mezzi messi a disposizione per la ricerca.

“Nonostante tutto” conclude la Tarter “anche se siamo scoraggiati dalla grandezza di questa ricerca, siamo anche incredibilmente ispirati perché gli strumenti che utilizziamo ogni giorno sono esponenzialmente i migliori possibili”. Sarà vero?

Lascio a voi ogni valutazione in merito…



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