L’appuntamento è per il prossimo 5 maggio, ore 19 e 30, all’Auditorium Nazionale di Città del Messico. L’evento si preannuncia storico- se si vuole dar fede al suo promotore, il noto giornalista Jaime Maussan. Perché in quella data- assicura- sarà mostrata la “pistola fumante” dell’ufologia, insomma la dimostrazione ultima e definitiva dell’esistenza degli Extraterrestri in mezzo a noi. Nel corso di una conferenza stampa ampiamente pubblicizzata dai Media messicani e dalla trasmissione “Tercèr Milenio” che lo stesso Maussan conduce da anni, è stato infatti anticipato che saranno rese note, per la prima volta, due fotografie scattate tra il 1947 e il 1949 nelle quali comparirebbero i corpi degli Alieni morti nello schianto di Roswell. ”È la prova più importante nella storia dell’investigazione sugli UFO e la sveleremo con l’aiuto di una tecnologia molto avanzata e spettacolare”, ha promesso il giornalista messicano.
Non senza orgoglio, ha poi dichiarato: “Non avrei mai immaginato di poter presentare le immagini degli esseri rinvenuti a Roswell qui, nel mio Paese, davanti al mio pubblico e alla mia gente. Verranno persone da ogni parte del mondo per vedere queste prove: è molto più di quanto io abbia mai sognato in vita mia.
Vogliamo mandare un messaggio forte e chiaro: dimostreremo che il Messico è la Nazione più interessata a questo tema e che è la capitale mondiale del fenomeno UFO.” Il convegno si chiamerà “BeWitness -se testigo. El cambio en la historia” (Essere testimoni. Il cambiamento nella storia). All’auditorium sono attesi addirittura10 mila partecipanti.
Tutti gli altri potranno seguire i lavori in diretta streaming e sentire le testimonianze di ospiti di eccezione. Interverrà anche Edgar Mitchell, il sesto uomo ad aver calpestato il suolo lunare, da tempo convinto che il Governo di Washington nasconda una scomoda verità proprio in merito al celebre incidente avvenuto nel luglio del ’47 nella cittadina del New Mexico.
L’ex astronauta si è più volte detto certo che a precipitare, in quel giorno d’estate di quasi 70 anni fa, non sia stato un pallone meteo o un velivolo sperimentale segreto- come affermato in seguito dall’Air Force degli Stati Uniti- ma un vero e proprio disco volante. Un’opinione maturata dopo aver parlato, personalmente, con molti testimoni di quella strana vicenda con la quale ha avuto inizio la moderna ufologia.
Alla conferenza di maggio prenderanno parte anche i ricercatori statunitensi che sono entrati in possesso di quei due scatti (a dir poco clamorosi, se si dimostreranno veritieri al di là di ogni ragionevole dubbio): il giornalista Adam Dew e gli scrittori Donald Schmitt e Tom Carey, tra i principali esperti del caso Roswell. Sostengono di aver sottoposto i fotogrammi ad una complessa serie di esami per stabilirne la veridicità e dopo cinque anni sono arrivati alla conclusione che sono reali.
Le immagini in questione erano custodite in una vecchia scatola dimenticata nellasoffitta di una casa di Sedona, in Arizona. Un ritrovamento assolutamente casuale e a quanto pare molto fortunato. Secondo Carey- che ha diffuso nei mesi scorsi l’incredibile notizia- le due diapositive Kodachrome immortalano un essere umanoide, dalla grande testa simile a quella di un insetto, alto poco più di un metro, dissezionato come dopo un’autopsia e probabilmente imbalsamato per consentirne la conservazione.
Lo storico ufficiale della Kodak, nella sede di Rochester, ha analizzato le immagini e ne ha confermato l’autenticità. O almeno, ha appurato che provengono da una pellicola prodotta effettivamente nel 1947 e che le emulsioni sulle diapositive sono originalidell’epoca. Nessuno ha alterato le fotografie aggiungendo in un secondo momento il bizzarro soggetto raffigurato. Ma è tutto da appurare che il protagonista di quelle foto sia davvero un Alieno.
Cosa di cui Jaime Maussan è invece sicuro, visto che- giocandosi la credibilità e forse anche la carriera- ha proclamato con grande enfasi che produrrà “la prova più importante del caso ufologico più importante” , in grado di segnare una svolta nella storia dell’Umanità. ”Mi sono chiesto più volte come sarebbe stato il mondo se nel 1947 avessimo accettato l’esistenza di creature extraterrestri. Perché in quell’anno è precipitata un’astronave, sono stati recuperati dei corpi e questa è una verità che appartiene a tutto il genere umano”, ha detto. Aspettiamo dunque il 5 maggio e (forse) la conosceremo anche noi.
Fonte: SABRINA PIERAGOSTINI http://www.extremamente.it/