La
straordinaria storia del geologo che sfugge al sisma e dopo 40 anni
riesce a spiegarne il rebus.
Le
luci sismiche (Eql – earthquake lights), che sono apparse anche a
L’Aquila poco prima del terremoto dell’aprile 2009, sono state
spesso scambiate per Ufo o liquidate come allucinazioni. Ma ora un
team di geologi dice di aver raccolto un elenco quasi definitivo di
questo raro ma affascinante fenomeno.
In
alcuni casi i terremoti possono innescare “flash” di luci che
durano qualche secondo, ma a volte anche giorni, prima del
verificarsi del terremoto vero e proprio. Il fenomeno si presenta
come piccole “sfere” luminose fluttuanti, colonne bluastre che
“escono” dal terreno o “fulmini” che vanno verso il
cielo. Secondo alcune testimonianze a L’Aquila le Eql sono
comparse pochi secondi prima del terremoto: delle persone dicono
infatti di aver visto una luce tremolante alta 10 centimetri sopra il
lastricato di via Francesco Crispi, nel centro della città.Il
15 agosto 2007 a Pisco, in Perù, un ufficiale di marina vide colonne
celesti di luce uscire dall’acqua per quattro volte consecutive;
dopo arrivò un terremoto di magnitudo 8.0, le e luci furono filmate
anche da telecamere di sicurezza. Il 12 novembre 1988 un brillante
globo viola-rosa di luce si spostò nel cielo lungo il fiume San
Lorenzo nei pressi di Quebec City, 11 giorni prima di un potente
terremoto. Il 18 aprile 1906, fiamme blu furono viste tremolare alla
base delle colline a ovest di San Francisco poco prima che si
verificasse uno dei più disastrosi terremoti della storia umana. Ora
uno studio di un team di ricercatori guidato da Robert Thériault, un
geologo canadese del ministero delle Risorse naturali e della fauna
del Quebec, pubblicato su Seismological Research Letters, sembra
aver finalmente risolto il mistero delle Eql: queste sembrano infatti
collegate ad un rapido accumulo dell’energia intrappolata tra le
faglie del sottosuolo. Queste correnti elettriche indotte fluiscono
in superficie attraverso fenditure dove, ionizzandosi insieme alle
molecole d’aria, generano la luminosità osservata. A partire dal
1600, i ricercatori hanno esaminato 65 casi di luci legate ai
terremoti, l’80% dei quali avevano una magnitudo superiore a 5.0
della scala Richter. Secondo Thériault, «possiamo considerare
queste luci come un fenomeno pre-terremoto e combinando questi dati
con altri tipi di parametri che variano poco prima di un sisma
potremmo un giorno tentare di prevedere questi eventi che sono così
catastrofici per l’uomo».Uno
degli autori dello studio, Friedemann Freund, professore di fisica
alla San Jose State university e ricercatore dell’Ames Research
Center della Nasa, dice su Usa Today che «il meccanismo che causa il
fenomeno si verifica solo in condizioni particolari e rare. Rocce
come basalto e il gabbro, createsi in profondità nel mantello della
Terra, contengono piccoli difetti nei loro cristalli. Quando queste
rocce vengono stressate, quei difetti generano momentaneamente
cariche elettriche. Quando un potente onda sismica attraversa il
suolo e colpisce uno strato di queste rocce, comprime le rocce con
grande pressione e velocità, creando le condizioni in base alle
quali si generano grandi quantità di cariche elettriche positive e
negative. Queste cariche possono viaggiare insieme, permettendo loro
di raggiungere quello che viene chiamato stato di plasma, che può
scoppiare e schizzare in aria».
Un
altro componente necessario perché si producano le luci sismiche
sono i “deep vertical faults” della crosta terrestre, alcuni dei
quali possono raggiungere le 60 miglia e più; il magna che si
solidifica e diventa gabbri e basalti risale lungo questi “difetti”,
formando “dighe” che spesso raggiungono uno spessore di decine a
centinaia di metri. «Ipotizziamo che le dighe agiscano come un
imbuto, indirizzando le cariche fino a diventare un plasma ionizzato
allo stato solido – spiega Thériault – Quando il plasma salta in
aria, produce luce». Meno
dello 0,5% dei terremoti di tutto il mondo si verificano nei luoghi
adatti a creare Eql, per questo i ricercatori hanno setacciato
documenti storici, molti scritti a mano e alcuni in latino, risalenti
a secoli fa e hanno esaminato moderne pubblicazioni scientifiche e
registrazioni filmate. Thériault
dice che ormai le Eql non potranno più essere scambiate per Ufo,
come fecero nei primi anni ‘70 Jim Conacher e sua moglie che
durante una gita in barca sul lago Tagish, nello Yukon, videro 7
globi luminosi gialli sul fianco di una montagna che poi si unirono
ad altri più lontane. Le Eql somigliano terribilmente ad altri
presunti avvistamenti di Ufo in Canada e nel resto del mondo. Le
aree più interessate da questo fenomeno sembrano essere l’Italia,
la Grecia e la valle del Reno tra Francia e Germania, così come
diverse zone del Sud America e probabilmente anche diverse aree in
Cina. «Le
luci non sono abbastanza comuni nelle zone sismiche da poter essere
utilizzate come sistema di allarme – dice Thériault - Ma talvolta
hanno svolto questa funzione. Poco prima del terremoto de L’Aquila,
in Italia, un uomo dalla sua cucina vide lampi luminosi all’esterno,
intensi come la luce del giorno. La luce era durata per più di un
secondo. Dato che precedentemente aveva letto un articolo sulle luci
sismiche, decise di portare la sua famiglia in una struttura sicura». Lo
stesso Thériault nel 1976 era in Cina e il 28 luglio vide le luci
sismiche e si precipitò fuori dalla casa dove abitava. Poco dopo ci
fu il devastante terremoto che distrusse Tangshan e che ha ucciso
centinaia di migliaia di persone. Il geologo è sopravvissuto ed ha
così deciso di studiare le Eql per svelarne il mistero. Dopo quasi
40 anni sembra esserci riuscito.
Fonte.pianetablu