24 ottobre 2014

PERCHE' GLI UFO SI INTERESSANO AL NOSTRO NUCLEARE?

A questa importante domanda è stata data risposta dal noto ricercatore americano Robert Hastings (in foto) che ha partecipato la scorsa settimana ad una conferenza ufologica patrocinata dalla Student Organization for Activity Planning ed organizzata presso l’Università di Salisbury (Regno Unito). Secondo l’ufologo, gli Oggetti Volanti non Identificati sono ormai un tema attuale destinato a far crescere il livello di attenzione in tutto il mondo. Hastings è convinto di avere in mano prove concrete sulla loro esistenza: “Direi senza ombra di dubbio che tali prove siano costituite dai dati radar che, da soli, dimostrano come nei nostri cieli operino velivoli di gran lunga superiori a qualsiasi mezzo posseduto dall'uomo. Tali dati sono i migliori che abbiamo e costituiscono un mezzo empirico ed oggettivo. La particolarità di questo fenomeno sta nel fatto che questi straordinari mezzi si interessino in modo particolare al nostro arsenale nucleare. Dal 1973 ad oggi, ho intervistato oltre 150 persone tra ufficiali di lancio, addetti alla manutenzione dei missili, tecnici e addetti alla sorveglianza: tutti confermano che ci sono state “incursioni” di oggetti non identificati su siti missilistici nucleari dove loro prestavano servizio attivo. E i dati radar, oltre a confermare tali “intrusioni” corroborano l’idea che “essi” siano particolarmente interessati a ciò che viene custodito in tali basi.

I militari hanno spesso minimizzato o ridicolizzato tali eventi, screditandoli agli occhi dell’opinione pubblica o spiegandoli razionalmente come illusioni ottiche create dall’inversione termica. Ma i dati meteo disponibili durante tali eventi, hanno spesso smentito tali ipotesi indicando un probabile cover up militare, giustificato da motivi di sicurezza nazionale. E’ chiaro ormai, che questi incredibili oggetti sorvolino i nostri siti nucleari a scopo di monitoraggio con l’intento di impedire che gli Stati Uniti o la Russia (tanto per citare le maggiori superpotenze) possano giocare con il fuoco, dando il via ad un conflitto che distruggerebbe sicuramente il pianeta ed i suoi abitanti.

Per quanto concerne la percezione pubblica, dei media e della comunità scientifica riguardo a questo problema, possiamo sicuramente rilevare una netta differenza tra l’avere un parere ed essere effettivamente informati. Se non si conoscono approfonditamente i dati empirici e non si studia seriamente l’argomento il rischio è quello di creare e diffondere soltanto caos e disinformazione”.


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