2 gennaio 2016

Studio rivoluzionario: civiltà aliene prima del Big Bang

Il professor Roger Penrose dell’Università di Oxford (Regno Unito) e Vaha Gurzadyan del Center for Cosmology and Astrophysics, Alikhanian National Laboratory e Yerevan State University, Yerevan, Armenia hanno pubblicato una mappa cosmica e individuato i luoghi nel nostro universo in cui Super Civiltà Avanzate potrebbero essere esistite prima del Big Bang. Nello studio scientifico, i ricercatori hanno esaminato le anomalie della mappa della Radiazione Cosmica di Fondo, interpretate come prova dell’esistenza di società tecnologicamente avanzate in un periodo prima della nascita del nostro universo. Nella loro rivoluzionaria teoria, i ricercatori hanno creato una mappa e contrassegnato l’esistenza di eventuali super civiltà con puntini rossi sulla mappa. Essi suggeriscono che, dato i dati attuali, è possibile poter identificare il luogo e il periodo scomparso in cui super civiltà avrebbero abitato l’universo prima del Big Bang. I due ricercatori sollevano interrogativi interessanti sul Paradosso di Fermi e le numerose aspettative che ne derivano. Se la nostra civiltà non è stata la prima a comparire nel nostro vicinato cosmico, è possibile che molte civiltà super avanzate abbiano preceduto la nostra civiltà, precedendo la vita avanzata sul nostro pianeta e lo sviluppo tecnologico per migliaia di secoli. Nel loro studio, pubblicato su arxiv.org, e riproposto dal sito internet di EWAO (Earth We Are One), i ricercatori scrivono che : “Il cosiddetto Paradosso di Fermi si riferisce ad un puzzle che nasce da una aspettativa, quella dell’improbabilità che la nostra civiltà sia stata la prima ad essere sorta nella nostra galassia, e che se la nostra civiltà non fosse stata la prima, a causa dell’accidentalità coinvolta nella temporizzazione di fattori che portano al suo sviluppo, la probabilità sarebbe stata che la nostra civiltà fosse stata preceduta da altre che avrebbero avuto un vantaggio di migliaia di nostri secoli di sviluppo tecnologico. L’aspettativa, quindi, sarebbe che tali civiltà super avanzate avrebbero avuto ampia opportunità di visitarci oppure, quanto meno, aver inviato segnali decifrabili per noi.“. Secondo la Teoria della Cosmologia Ciclica proposta da Roger Penrose, la storia dell’universo è molto più antica di quello che la scienza ufficiale ci ha fatto credere per anni e consiste in una ‘catena’ di ere. Prima un gigantesco buco nero inghiotte l’universo immagazzinando energia, dopo di che noi abbiamo il Big Bang, evento che segna il confine tra la vecchia e la nuova era. I due fisici propongono che scomparse civiltà “aliene” sarebbero state in grado di trasmettere informazioni attraverso la collisione dei buchi neri.



Secondo gli esperti, la scoperta delle onde di radiazione gravitazionale attesta l’esistenza di buchi neri supermassicci nel lontano passato, i quali hanno consumato l’universo e poi sfruttati per la nascita di un nuovo sistema di galassie. Secondo la teoria proposta da Penrose e Gurzadyan un Big Bang ha significato la trasformazione di tutta la massa dell’universo in energia, che è stata accompagnata da un cambiamento nel mondo. Questo suggerisce uno sviluppo ciclico dell’universo, dove i due scienziati propongono un’epoca (Eone) separata dall’altro Big Bang.



Nel loro studio, il professor Penrose e Gurzadyan scrivono: “In accordo con questa interpretazione, si può concludere che, secondo lo schema della Cosmologia Ciclica, è presente una concentrazione estremamente grande e molto distante di fonti, mostrate in rosso nella figura 2 appena sotto, sopra a destra, esclusa la regione equatoriale. Inoltre, è presente una relativamente vicina concentrazione molto grande di fonti piuttosto vicine alla direzione del polo nord galattico, appena a destra dell’immagine. Se vogliamo considerare i segnali provenienti da esseri precedenti l’Eone, allora queste regioni potrebbero benissimo essere i luoghi più promettenti in cui guardare, come interpretato dallo schema di Cosmologia Ciclica, in cui esiste una grande probabilità che ci siano state, o ci sarebbero, anche grazie al gran numero di grandi galassie in questi luoghi, società tecnologiche evolute che si sono sviluppate e che si siano stabilizzate a lungo termine.“.


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