24 dicembre 2010

Il caso di Thomas Mantell

Di Salvatore Giusa

Questo fu uno dei casi più clamorosi e importanti dell’ intera ufologia mondiale. A quell’epoca la stampa per diversi mesi parlo attivamente del primo incidente aereo con a bordo il capitano Thomas Mantell,mentre inseguiva un UFO. Passando alla storia come il “caso Mantell”. E stato un caso interresante per la durata della vicenda e per il numero elevato di testimoni. Si conta di migliaia di cittadini,più il personale militare della base di Godman,USA. Ecco cosa accadde:il 7 Gennaio 1948,un UFO- oggetto volante non identificato,fu avvistato nel cielo della città di Madisonville,nel Kentucky,da centinaia di cittadini. Alle 13.30,alla polizia di stato arrivarono decine di telefonate mettendo in allarme anche gli sceriffi locali. La stima che diete la polizia dell’oggetto volante non identificato fu del diametro di 70 metri!Mezzora più tardi l’UFO fece la sua comparsa proprio sopra la base aerea di Godman, poco lontano da Fort Knox; mentre il Disco , ora immobile, si dondolava leggermente, cambiando alternativamente colore, passando dal bianco al rosso e viceversa
In quel momento il Col. Hics, Comandante della Base, ordinò attraverso la radio della "torre" di controllo l'immediata intercettazione dell'"Intruso" a tre piloti da caccia che in quel momento erano in volo con i loro aerei, tre P-51 "Mustang". non lontano dall'Aeroporto, in normale volo di addestramento.

La pattuglia era comandata dal Cap. pilota Thomas Mantell, asso dell'aviazione americana, con più di 5000 ore di volo all'attivo. Dopo pochi minuti, la formazione dei caccia entrò in "contatto" con l'Oggetto ed iniziò l'inseguimento...In quel preciso istante l’ufo iniziò a salire. Mantell via radio comunicò alla "torre", che avrebbe tentato da solo l'inseguimento, poiché egli era provvisto di maschera d'ossigeno, contrariamente agli altri due. Sarebbe salito fino a 20.000 piedi, poi avrebbe rinunciato. Intanto cominciava ad annuvolarsi, così gli altri due piloti osservavano la salita del loro capo pattuglia tra uno squarcio di nubi e l'altro.
Sembrava che Mantell ce l'avesse quasi fatta a raggiungere quell'UFO, infatti comunicò, molto agitato alla "torre": "sono entrato in contatto con l'Oggetto...! E' proprio sopra di me... Cercherò di avvicinarmi ancora un po’ per vedere meglio di cosa si tratta... Ecco, ce l'ho di fronte...! Sembra...metallico...ma...è gigantesco! ...Aspettate.. mi sembra di vedere degli oblò... sì! Mio Dio... Vedo muoversi qualcuno là dentro....!"Furono le sue ultime parole...I due piloti che volavano più in basso tra le nuvole, mentre chiamavano concitatamente il Capitano Mantell ,insieme al personale della "torre" di controllo, 
videro sbucare tra le nubi l’UFO che prese a salire vertiginosamente verso l'alto...


Le nubi impedirono di vedere cosa fosse successo all'aereo di Mantell.
Frattanto, il Col. Hics, in compagnia del Ten.Col. Wood Garrison ed altri ufficiali, fecero appena in tempo ad osservare con i binocoli in loro dotazione, il Disco sparire nel cielo...Invano l'addetto alla "torre" cercava di ristabilire un qualsiasi contatto radio con Mantell. Così, dopo alcuni tentativi, fu allertata la squadra d'emergenza di soccorso. Più tardi, si dice, fu ritrovato il corpo del pilota poco lontano dai resti dell'aereo, a circa 145 Km di distanza dalla base. Nessuno vide il corpo del pilota, ne i resti dell'aereo; un cordone di agenti del campo militare circondò il luogo del disastro, senza permettere ad alcuno di avvicinarsi, compresi i molti giornalisti accorsi sul luogo. La salma del pilota non fu mai restituita ai familiari, che in seguito denunciarono l'Aeronautica Militare, ma senza risultato...
( Circolarono ,parecchi anni dopo alcune foto dell'aereo che mostrava, di quel che rimase, strani puntini equidistanti, a centinaia, ed altrettanti, sembra, sul corpo del pilota )Per cercare di ridimensionare l'accaduto, poiché il pubblico ne rimase sconvolto, e per lo strano comportamento assunto dall'Aviazione Americana, in quel caso, le Forze Aeree, tramite un '"obbligata" conferenza stampa, dissero che: "il Cap. Thomas Mantell era perito in servizio a causa di un incidente aereo dovuto all'errata interpretazione del Pianeta Venere,”ASSURDO” scambiato per un "Oggetto Misterioso"...


In quel periodo dell'anno Venere non era nemmeno visibile!Un pilota esperto che insegue un pianeta, in pieno giorno!Anzi, ordinato da terra ad inseguire Venere!
Ma c'è una cosa che diede fastidio ai Servizi Segreti : subito dopo l'incidente, nello stupore dell'accaduto, l’ufficiale più alto di grado della Base descrisse ai giornalisti la verità di ciò che dalla "torre" aveva visto e disse che"...l'Oggetto aveva la forma di un "ombrello" dalle dimensioni apparenti , visto da terra, di circa metà del disco lunare.
Il suo colore era di un bianco metallico con una specie di striscia rossa che sembrava roteare..."Sicuramente fu l'unica dichiarazione in pubblico del Col. Hichs...
Così, iniziò da quel momento la "stagione delle spiegazioni-copertura" !
L'Aeronautica si sentiva in forte imbarazzo per il fatto che Macchine Volanti Sconosciute sorvolassero il territorio nazionale! Mentre gli scienziati sostenevano che non era loro compito indagare se aerei sconosciuti penetravano lo spazio aereo, ed i militari non erano in grado d'intercettarli!L'ipotesi comunemente accettata ( o quasi ) è che probabilmente, Mantell, essendosi avvicinato troppo al Disco, sia andato ad interferire con l'elevatissimo campo elettromagnetico di cui sembra siano avvolte simili Astronavi; detto campo magnetico, oltre che proteggerli, è quello che permette all'astronave di muoversi nello Spazio, evitando lo "scontro", nei cieli dei Pianeti, con le varie molecole dell'atmosfera; da lì, la mancanza del "bang" supersonico dovuto ai nostri mezzi aerei che, contrariamente, devono infrangere dette molecole; quindi, similmente al fulmine, producono il caratteristico boato di deflagrazione. Comunque,il caso di Thomas Mantell,rimane ancora oggi un mistero ,e indiscutibile pensare che il capitano seguisse il pianeta Venere,si tratto assolutamente di un vero “DISCO”,confermato da centinaia di cittadini,che sicuramente non sono passati in silenzio.



UFO: declassificati documenti militari in Nuova Zelanda

In Nuova Zelanda sono ora disponibili i file, compilati dalle autorità militari, in materia di avvistamenti degli Ufo. I documenti, si legge sul sito della Bbc, abbracciano un periodo che va dal 1954 al 2009 e includono immagini di dischi volanti e presunti esempi di scrittura aliena. I file rilasciati dalle autorità militari e ora messi a disposizione di chi voglia consultarli contengono anche dettagli sui più famosi avvistamenti alieni, come le strane luci che vennero filmate in prossimità di Kaikoura nel 1978. 
Un rapporto ufficiale, diramato all'epoca, sostenne che il fenomeno poteva essere spiegato con cause naturali, come nuvole riflesse dalle navi o un'inusuale osservazione del pianeta Venere (vedi immagine in apertura articolo). I documenti sono stati resi disponibili sulla base delle leggi in tema di libertà di stampa. Tutti gli originali dei file, in tutto circa duemila pagine, saranno custoditi presso l'archivio nazionale. 
Leggendo le pagine dei documenti declassificati, ci sono testimonianze di vario genere che vanno da "extraterrestri con la maschera di un faraone" fino ad arrivare alla "scrittura" dei marziani.






19 dicembre 2010

"Sono il numero quattro", la fuga disperata di un adolescente alieno

Tre sono morti, rimane il quarto. Il protagonista di Sono il numero quattro,è un fuga da tutto. Perché dietro l'apparenza di ragazzino sperduto, John Smith di normale non ha niente. E nemmeno di umano. Ma ora vuole solo una cosa, sopravvivere. E' così che comincia il nuovo film di Daniel J. Caruso, che torna alla regia dopo Disturbia, con il quale rileggeva gli stilemi del thriller hitchcockiano. Il film uscirà il 18 febbraio 2011.
Un adolescente molto speciale - In Sono il numero quattro il giovane John Smith (interpretato da Alex Pettyfer) ha visto morire i suoi simili e tenta di scappare da un nemico che lo insegue da molto prima del suo arrivo sulla Terra. Unico amico rimastogli vicino è il suo "tutore" Henry (Timothy Olyphant) che tenta di proteggerlo mentre i due cambiano identità e scappano da una località all'altra degli Stati Uniti. Finché accade l'impensabile.


L'incontro - Dopo essere approdato in una cittadina dell’Ohio, John vivrà esperienze impreviste, che gli cambiano la vita. Ritrova il suo primo amore (interpretato dall'attrice Dianna Agron), scopre di possedere capacità particolari e conosce altre persone che condividono il suo incredibile destino. Non è solo, ma ha poco tempo per sconfiggere il nemico che gli da la caccia. 


RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO

Un fenomeno strano apparso nel paese di Mascali in provincia di Catania il 18 Dicembre 2010. Alcune persone notano in cielo delle strane nuvole che assomigliano alla Madonna,con Gesù bambino in braccio. I testimoni corrono in casa a prendere la macchina fotografica per scattare delle foto. A voi cosa assomiglia???


17 dicembre 2010

Un vulcano di ghiaccio su Titano?

Ha tutto l’aspetto del classico vulcano, con la forma a cono e un cratere al centro e, se le apparenze non ingannano, potrebbe esserlo davvero: si tratta di una conformazione rocciosa individuata su Titano, la maggiore delle lune di Saturno, grazie ai due strumenti a principale contributo italiano a bordo della sonda Cassini.
Sotra Facula, questo il nome della conformazione rocciosa, è stato paragonato al nostro Etna. Solo che non emetterebbe lava, ma ghiaccio.
“Se così fosse, dal punto di vista morfologico questo vulcano potrebbe avere una camera magmatica”, commenta Angioletta Coradini, dell’INAF-IFSI di Roma. Le condizioni su Titano, tuttavia, sono così diverse da quelle presenti sulla Terra che è prematuro parlare di questo genere di analogie. Analogie che in ogni caso si fermerebbero all’aspetto e alla struttura. “La differenza sostanziale rispetto ai vulcani terrestri”, continua Coradini , “è che questi ultimi si basano sul silicio e quindi le temperature alle quali le lave vengono emesse sono completamente diverse”. 

Ci possono quindi essere aspetti in comune dal punto di vista della forma e della struttura, non certo da quello della sostanza del materiale emesso durante un’eruzione. Se i vulcani terrestri che prendiamo come termine di paragone espellono roccia fusa sotto forma di lava incandescente, la loro controparte titanica erutterebbe invece ghiaccio fuso. Ecco perché si parla di criovulcanismo. “Il criovulcanismo è un fenomeno che abbiamo cominciato ad aspettarci di osservare su Titano fin dall’arrivo della Cassini”, spiega Enrico Flamini, program manager per la partecipazione italiana alla missione Cassini dell’ASI. “Titano è un po’ un mondo alla rovescia: l’acqua ghiacciata si comporta come la roccia sulla Terra.”


Alcuni ricercatori, alla NASA, sostengono che in realtà Sotra Facula non sia affatto un vulcano, ma una semplice conformazione rocciosa che ne ricorda l’aspetto. Per Angioletta Coradini, invece, “il punto non è capire se si tratti o meno di un edificio vulcanico, ma capire se si tratti effettivamente di criovulcanismo. Potrebbe essere un altro tipo di attività vulcanica, in cui non è coinvolta l’acqua ma altri fluidi. Dal punto di vista termodinamico, a meno che non ci siano molti elementi volatili, è molto difficile far risalire l’acqua, perché nelle condizioni di Titano è improbabile che essa raggiunga temperature sufficienti per comportarsi come un magma.”

La scoperta è stata fatta grazie alle immagini della sonda Cassini e a un po’ di fortuna. Il team di ricercatori che ha annunciato il risultato, infatti, stava combinando immagini multiple di una stessa area per ottenere una mappatura 3D: fortunatamente Sotra si trovava proprio in una delle zone di cui si sono ottenute immagini doppie. Ed è stato grazie all’opportunità di analizzarne tridimensionalmente la forma e la struttura che sono state notate le caratteristiche tipiche di un vulcano.

Titano, per le sue dimensioni, può essere paragonato a Mercurio, ma al contrario del piccolo pianeta, possiede un’atmosfera che è anche più spessa di quella della Terra: a causa di questo guscio gassoso non è facile, nemmeno per la Cassini, riuscire ad osservare i dettagli della superficie. Nonostante queste difficoltà intrinseche, la sonda è riuscita anche stavolta a raccogliere dati eccellenti che portano a un susseguirsi di nuove scoperte. “Abbiamo progettato Cassini come una macchina complessa che potesse rispondere per molti anni agli interrogativi che erano sorti subito dopo le missioni Voyager”, conclude Flamini. “Ci siamo riusciti in pieno, anzi, ad oggi cominciamo anche ad eccedere le aspettative. Il fatto è che le scoperte sono tante come pure i risultati: merito dell’enorme qualità della missione e degli scienziati che lavorano sulla sua strumentazione.”


Wikileaks, starebbe per divulgare sensazionale documento sugli UFO


Naturalmente la notizia è da prendere con le dovute cautele e per il momento è relegata come interessante curiosità. La notizia è stata ripresa dal sito internet di "Eutimes", il quale dichiara che in queste ore sarebbe circolato al Kremlino un rapporto per il presidente Medvedev, redatto dalla 45esima Divisione del Controllo Spaziale della Russian Space Forces (VKS).Il documento affermerebbe che molto presto il sito di Assange, Wikileaks, divulgherà dei dispacci segreti degli USA i quali affermano con dettagli che gli americani avrebbero "ingaggiato" sin dall'anno 2004 del secolo scorso una "guerra" contro gli UFO nella sua totalità e, in modo particolare, in prossimità dell'Oceano Atlantico e precisamente nell'Oceano del Sud. Secondo questo (per il momento non ufficiale) documento, gli Stati Uniti d'America sarebbero andati al più alto livello di allerta il giorno 10 giugno 2004, dopo che un enorme flotta di UFO sarebbe "improvvisamente emersa" dalle acque dell'Oceano Meridionale e avvicinandosi poi a Guadalajara (Messico), ad appena circa 1.600 chilometri (1.000 miglia) dal confine americano. Prima di raggiungere il confine degli USA, questa massiccia flotta di UFO (come sarebbe riferito nel rapporto) avrebbe fatto ritorno in modo "dimensionale" alla "casa base" sotto l'Oceano Meridionale. Le paure degli americani per queste flotte di UFO dell'Oceano del Sud sarebbe iniziato, rivelerebbe la relazione, durante le manifestazioni (senza precedenti) del giorno 11 luglio 1991, quando durante una eclisse di Sole oggetti misteriosi apparvero a centinaia in quasi tutto il Messico, capitale compresa. Durante gli eventi del 11 luglio 1991, i media americani avrebbero vietato di far guardare alla loro gente gli eventi UFO di quel giorno. Dall'anno 2004, continuerebbe il rapporto, flotte di UFO continuarono ad uscire dalle basi sotto l'Oceano del Sud, con l'ultimo caso che risalirebbe a venerdì scorso (10 dicembre 2010) quando una delle loro flotte fu avvistata in massa in Cile.Il rapporto avvertirebbe che, queste enormi flotte di UFO che emergerebbero dall'Oceano Meridionale causerebbero enormi onde, che sarebbero provocate dalla loro fuoriuscita dalle loro basi sottomarine. Inoltre il "quasi" capovolgimento che ha coinvolto (la settimana scorsa) la nave da crocerà Antartica, la Clelia II, sarebbe stata causata dalle enormi onde generate da questi UFO che provengono da sotto le acque dell'Oceano del Sud. Questa notizia se fosse confermata sarebbe qualcosa di eccezionale, per il momento rimane relegata in quelle di voci (più o meno incontrollate) che provengono dalla rete internet.

Un asteroide con la coda: la caccia è aperta!

Un asteroide della fascia principale è stato visto circondato da una nuvoletta di polvere o qualcosa del genere. Le possibilità di spiegazione sono solo due ed entrambe sorprendenti. Gli astrofili più agguerriti hanno pane per i loro denti.
596 Scheila è un oggetto di medio-larghe dimensioni della fascia principale degli asteroidi con i suoi 113 km di diametro. La sua orbita abbastanza eccentrica lo porta al perielio fino a 2.44 UA dal Sole e all’afelio fino a 3.41 UA. Un tipico oggetto scuro della fascia esterna. Tutto normale? Ebbene no. Recenti immagini riprese sia da professionisti che da amatori hanno mostrato una strana struttura a spirale attorno a lui. Nitide immagini sono state ottenute nel Nuovo Messico con un telescopio da 25 cm e con uno da 50. La seconda è frutto del lavoro di Joseph Brimacombe e viene riportata nella figura.




Che cosa può significare quello strano “sbuffo”? Solo due cose: (1) Scheila non è un “vero” asteroide, ma una enorme cometa quiescente che sta dando segni della sua natura interna, mostrando sublimazione del ghiaccio; (2) Scheila è stato impattato da un piccolo compagno e quello che si vede è la nube di polvere sollevata nell’urto. Basterebbe un proiettile di circa un metro per causare ciò che si vede. In entrambi i casi l’oggetto in questione rappresenta un caso interessantissimo ed è estremamente necessario seguire l’evoluzione della nuvoletta col tempo. Cari amici, attrezzati con i giusti telescopi, datevi da fare: c’è bisogno anche del vostro aiuto!
Riporto di seguito le effemeridi giornaliere per una trentina di giorni. Come vedete le magnitudini non sono proibitive (tra la 13 e la 14) e le prime osservazioni ci dicono che forse l’oggetto è anche più luminoso del previsto. Buona fortuna!





13 dicembre 2010

CASO ZANFRETTA: GLI UFO RITORNANO A TORRIGLIA

Torriglia/Uscio - Ricordate il caso di Piero Zanfretta? Era il metronotte di Genova che alla fine degli anni 70, e fino al 1981, dichiarò (e ancora lo conferma) di aver vissuto undici episodi di incontro ravvicinato del terzo e quarto tipo con esseri alieni. Molti testimoni dell'epoca, tra cui diversi colleghi di Zanfretta, nonché numerosi residenti del Comune di Torriglia, teatro di alcuni degli eventi, dichiararono di aver assistito ad avvistamenti di «oggetti volanti molto grossi e luminosi» correlati a presunti rapimenti ad opera degli alieni.
Zanfretta lo andava ripetendo da oltre un anno: “Torneranno – diceva – vedrete che tra poco si faranno rivedere. Ne sono sicuro”. Ebbene, nella cittadina sulle alture genovesi che ha fatto da teatro alle misteriose avventure notturne dell’ex metronotte gli Ufo hanno fatto la loro ricomparsa, nella notte tra il 23 e il 24 novembre scorso: strane e sfavillanti luci sono apparse nel cielo di Torriglia. Stazionavano, si muovevano a zig zag, volavano velocissime e silenziosissime, sotto gli occhi attoniti degli abitanti. Le hanno viste in molti, ma nessuno pare voglia parlarne. E si citano anche noti personaggi della zona. Personaggi, però, che non intendono finire nel tritacarne della cronaca, additati come "quelli che vedono gli Ufo". Omertà assoluta. La storia di Zanfretta docet (che risulta a tutt'oggi non verificabile).
I misteriosi oggetti volanti sono stati segnalati anche nel vicino Comune di Uscio, a pochi chilometri da Torriglia. Un testimone, Andrea Dadone, è riuscito nell'impresa di fotografarne uno proprio nella località citata, dove abita, dichiarando: "L'oggetto dalle luci sfavillanti è rimasto a mezz'aria per un quarto d'ora, fermo. Aveva più luci di una stella, due azzurre ai lati ed una rossa al centro. Era statico e pulsante con colori che variavano dall’azzurro al rosso, all’arancione".






L’apparizione è durata circa dieci minuti, dopodiché l’UFO, così come era apparso, è scomparso velocemente alla vista dei testimoni. Tra questi c’era anche il padre di Dadone, che per diversi anni ha lavorato nell’aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova. In un primo tempo,
l’uomo ha cercato di giustificare il tutto citando il volo di "aerei". 
Ma, dopo aver assistito personalmente alla strane acrobazie dell’oggetto che volteggiava sopra casa sua, ha dovuto ammettere che "quella luce non apparteneva ad alcun aereo, ma a qualcos'altro". E, su questo, padre e figlio non hanno dubbi. Come spesso succede, la notizia è stata regolarmente snobbata dai quotidiani liguri. L’unico giornale a riportarla è stato il settimanale "Il Nuovo Levante".
Dadone ha consegnato agli esperti, il giorno successivo all'avvistamento, il materiale fotografico, «seppur non di eccellente qualità - ammette - poiché non sono un fotografo professionista».
L'interesse degli ufologi è confermato: sia il Centro Ufologico di Genova quanto quello di Benevento studiano gli avvistamenti degli oggetti volanti che hanno solcato il cielo del Levante. Considerata la data degli avvistamenti, siamo certi che la profezia del 24 novembre 2010 vada completamente bollata come bufala?

Pasquale Gallano


Nota :durante la sua visita in Sicilia l'11 Febbraio 2009,Zanfretta aveva accennato il ritorno degli ufo a Torriglia. Un altro punto a favore di Zanfretta!!!



Salvatore Giusa con Piero Zanfretta ,a Riposto CT l’11 Febbraio 2009,durante l’incontro con i giornalisti.



10 dicembre 2010

Le bolle della Via Lattea

Quello che si è visto ha dell’incredibile, soprattutto perché del tutto inaspettato. Due “bolle” gigantesche che emettono raggi gamma sono situate in entrambi i lati della nostra galassia e si estendono ciascuna per 25000 anni luce. La struttura copre circa metà del cielo visibile, dalla costellazione della Vergine fino a quella della Gru e potrebbe essere vecchia di milioni di anni. 
Non è facile dire cos’è. Per ora solo ipotesi. Innanzitutto, teniamo presente che i raggi gamma sono le emissioni più energetiche che esistono in Natura. Tuttavia, le due bolle non si erano mai viste prima a causa di una specie di “nebbia” gamma che pervade tutto lo Spazio. E’ stato necessario eliminare questo velo con modelli molto accurati per poter scorgere cosa stavano nascondendo. La nuova struttura è più energetica di tutte le altre sorgenti più o meno diffuse e sembra caratterizzata da bordi ben definiti. Ciò fa pensare che sia stata creata durante un emissione rapida di raggi gamma. 
Al momento, l’ipotesi più plausibile farebbe pensare a due getti di particelle innescati da materiale in caduta libera verso il buco nero centrale supermassiccio. Oggi non si nota nessuna attività del genere nel cuore della Via Lattea, ma potrebbe esserci stata nel passato. Alternativamente, le bolle potrebbero essere nate durante la formazione di molti ammassi stellari nel centro della galassia molti milioni di anni fa. La nascita stellare causa, infatti, fenomeni simili anche su scala gigantesca, come si è notato in altre galassie. Ulteriori ricerche hanno mostrato che in corrispondenza delle bolle sembra esistere anche un eccesso di segnali radio e di raggi X.
Uno schema della nostra galassia con le due gigantesche bolle, individuate dal telescopio spaziale Fermi.
Per ottenere il risultato schematizzato nella figura precedente, si sono dovuti effettuare diversi procedimenti di “pulitura” e di “contrasto”. Prima, i dati sono stati “smussati” per eliminare le sorgenti più piccole di due gradi. Poi si è effettuato un primo aumento di contrasto. In seguito, si sono oscurate le sorgenti più luminose come le pulsar e le galassie lontane. Quindi è stato applicato il modello che ha eliminato la “nebbia” gamma. Infine si è nuovamente aumentato il contrato.

9 dicembre 2010

Da oggi lo spazio è colonizzato di privati

Agenzie spaziali europee, russe o americane? No grazie. Una compagnia privata ha effettuato ieri il primo lancio di un vettore spaziale diretto alla volta celeste, che ha compiuto per due volte il giro del globo. Partita da Cape Canaveral, in Florida, la navetta è atterrata nell'Oceano Pacifico, e rappresenta il primo viaggio spaziale di una compagnia privata, la SpaceX, il cui magnate è il sudafricano Elon Musk, patron di PayPal.

Il nome della navicella è Dragon, e per l'occasione ha viaggiato senza alcun passeggero, ma in futuro potrà ospitare fino a sei persone che vorranno visitare lo spazio, almeno fino alla stazione spaziale internazionale (ISS). Già nel 2008 è stato siglato un accordo tra la compagnia e la NASA per ospitare sulla stazione ben 12 voli annuali, al prezzo di oltre 1,6 miliardi di dollari.

Entro la prossima estate saranno effettuati altri due lanci, ma questo primo esperimento rappresenta non solo una pietra miliare dell'imprenditoria privata nella conquista dello spazio, ma anche qualcosa di molto più grande: il presidente americano Barack Obama si augura infatti che questi lanci finanziati da compagnie private possano aiutare ad effettuare i rifornimenti alla ISS che per gli Shuttles della NASA sono molto costosi.



6 dicembre 2010

Vaticano extraterrestre...


Che esistono altri mondi nell'universo è ipotesi accettata dagli astronomi pontifici. Ma se mentre leggiamo l' Osservatore romano un nostro fratello extraterrestre, che magari respira arsenico anzichè‚ ossigeno, si stesse ponendo le stesse domande? Perché non chiederselo, visto che ''l' astrofisica è una scienza che riserva sempre sorprese?''. Parola di astronomo e di gesuita: lo pensa e lo spiega il direttore della Specola vaticana, padre Josè Gabriele Funes, gesuita argentino, 47 anni, dal 2006 capo degli astronomi del Papa nella sede storica nel Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. L'editoriale di padre Funes, nelle prime pagine dell'Osservatore romano, è intitolato ''Se qualcuno respira arsenico'', ed è dedicato alle due recenti scoperte in astrofisica, le ''nane rosse'' di cui ha dato conto ''Nature'', e il batterio capace di vivere attraverso l'arsenico, pubblicata su Science. E il gesuita-astronomo si interroga su altri mondi possibili e si chiede che tipo di esseri viventi dobbiamo cercare. Dalle nuove scoperte, commenta, indubbiamente verrà un allargamento dei ''nostri orizzonti concettuali''. Verranno domande sui pianeti e le galassie e su cosa sia un essere vivente. Ma se cerchiamo nuove forme di vita, ''dobbiamo almeno sapere cosa cercare, cioè definire cosa è un essere vivente'', quindi si allargheranno ''i nostri orizzonti concettuali''. ''E chissà se, - è la conclusione - in una lontanissima galassia ellittica, qualcuno che abita su una 'super terra' orbitante intorno a una 'nana rossa' e respira arsenico, in questo momento si sta facendo le stesse domande''. Padre Funes, che da buon gesuita spazia senza problemi dalla astrofisica alla teologia, nel 2008 ha affrontato proprio con l'Osservatore romano una serie di questioni sulla ipotesi di esseri viventi extraterrestri: sarebbero compatibili con la fede in Dio e non è detto che dovrebbero aver bisogno della redenzione. E un anche se molti scienziati fanno professione di ateismo, non è vero che l'astronomia favorisce una visione atea: una trentina di crateri della luna portano i nomi di antichi astronomi gesuiti, un asteroide del sistema solare e' stato intitolato al suo predecessore alla Specola, padre George Coyne. Padre Funes dunque non è impreparato a dialogare con il fratello che respira arsenico, per vedere se anche lui si pone gli stessi quesiti.
''L'astrofisica - commenta Funes, che è direttore della Specola vaticana – è una scienza che riserva sempre sorprese. La ricerca esige uno sforzo quotidiano, spesso nascosto, ma non di rado viene premiata con risultati significativi''. Quindi l'astronomo pontificio da' conto delle scoperte di questi giorni. Le ''nane rosse'' portano con sé l'ipotesi che ci siano altre galassie e altri pianeti. ''La comprensione della formazione di altri sistemi stellari - commenta Funes - ci aiuterà a capire meglio la formazione del nostro. E forse ci consentirà di arrivare a un modello che permetta di spiegare in un modo universale la formazione dei pianeti che orbitano intorno ad altre stelle''. Ma lo studio di pianeti extrasolari con atmosfera ''ripropone la domanda sulla possibilità di vita nell'universo''. E qui entra in gioco la seconda scoperta, quella del ''primo microrganismo conosciuto capace di crescere e riprodursi utilizzando una sostanza tossica come l'arsenico''. Questo essere vivente sostituisce l'arsenico al fosforo nei componenti delle cellule. In poche parole, è un microbo che respira arsenico. 'E’ evidente - rimarca l'astronomo vaticano - che se cerchiamo forme di vita nell'universo, dobbiamo almeno sapere cosa cercare: cioè definire che cosa è un essere vivente. Questa nuova scoperta sicuramente contribuirà ad allargare i nostri orizzonti concettuali in materia''. ''E chissà se, - è la conclusione - in una lontanissima galassia ellittica, qualcuno che abita su una super terra orbitante intorno a una nana rossa e respira arsenico, in questo momento si sta facendo le stesse domande''. 



4 dicembre 2010

Wikileaks: in arrivo documenti sugli UFO

FBI-assangeContinuano ad arrivare novità dal sito WIkileaks, responsabile di aver divulgato documenti e informazioni segrete del dipartimento di stato americano. Nelle ultime ore è stato bombardato dagli hacker americani e costretto a cambiare dominio trasferendo il provider su un indirizzo svizzero: “wikileaks.ch“. E proprio da lì, il fondatore Julian Assange ha fatto sapere che i documenti riservaticontinueranno ad essere pubblicati e che presto saranno rivelate informazioni riguardanti gli Ufo; perché è giusto che la popolazione sappia la verità.

3 dicembre 2010

Il CUS (centro ufologico siciliano) si scusa con i lettori per la mancanza di aggiornamenti sul sito per ploblemi tecnici...saremo presto attivi dal 15 Dicembre con le news siciliane sul fenomeno UFO


il Pres.Salvatore Giusa

La Nasa: ci sono alieni sulla Terra "Un microbo vive in ambiente letale"


Utilizza l'arsenico per vivere e dunque - dicono i ricercatori - ci sono altre forme di vita rispetto a quelle conosciute finora. "E questo potrà avere conseguenze sulla ricerca di forme di vita extraterrestre"

Alieni sulla terra. La Nasa ha annunciato "una scoperta in astrobiologia" che potrebbe dimostrare l'esistenza di un'altra forma di vita, anche sulla Terra. La scoperta potrebbe provare la teoria che esistono creature-ombra in parallelo agli esseri umani e in ambienti finora ritenuti inabitabili, vale a dire che esiste una forma di "vita come non la conosciamo".

L'annuncio ufficiale è atteso tra poche ore, e riguarderà - dice la Nasa - "una scoperta dell'astrobiologia che avrà conseguenze sulla ricerca di prove della vita extraterrestre". E la scoperta dovrebbe riguardare un microbo che riesce a vivere in un ambiente finora ritenuto letale per qualsiasi forma di vita. Il batterio è stato trovato in fondo al Mono Lake, nel Parco Nazionale di Yosemite, in California, una lago ricco di arsenico. La creatura usa l'arsenico per sopravvivere e questa capacità, secondo l'agenzia spaziale americana, aumenta la prospettiva che una forma di vita simile possa esistere su altri pianeti che non hanno la nostra atmosfera: "Se questi organismi utilizzano l'arsenico nel loro metabolismo, ciò dimostra che ci sono altre forme di vita rispetto a quelle che conosciamo.
Sono alieni, ma alieni che condividono lo stesso nostro ambiente".

2 dicembre 2010

Sfere di luce a Sesto San Giovanni, Milano.



Ciao Salvatore,ti invio i dati relativi alla sfera che ho visto l'altra sera. 
Ero appena uscito dal lavoro e mi stavo recando alla macchina,in prossimità dell’ 'incrocio che c'e sulla prima foto quando come mia abitudine alzo gli occhi per guardare il cielo e vedo una sfera , traslucida leggermente oscillante . 
Il tempo di Impugnare la macchina digitale (OLYMPUS C720 UZ) scattare due foto e la sfera comincia a muoversi finendo dietro il palazzo della seconda foto scomparendo dalla mia vista. 
C'è un particolare che mi a molto colpito e scosso , pochi attimi prima (mentre andavo alla macchina) ,durante e poco dopo l'avvistamento, ho riprovato quella sensazione di malessere che avevo provato 3 anni fa dopo quella mia piccola esperienza (come se avessi un calo glicemico , è come se ti sentissi svuotato dentro , senza più energie). 


giorno 24 febbraio 
ore 17,45 circa 
città Sesto San Giovanni 
visibilità nuvoloso 
altezza stimata 25 metri 
diametro stimato 2/3 metri 
colore perlaceo semi trasparente con tendenza al metallico nella fascia centrale.









(sembrava che potesse modificarsi,da trasparente a solida,quando l'ho vista io sembrava in uno stado intermedio) 
durata circa due minuti fino alla scomparsa dietro un palazzo . 
rumori nessuno 
direzione inizialmente ferma ma leggermente oscillante, poi in linea retta per pochi metri e poi in obliquo verso l'alto- 
testimoni ... vi era parecchio traffico , come si puo vedere dalla foto ,ma non so se ha visto qualcun altro. 
PS .Ti allego un'altra foto che ho scattato quando la sfera era alta. Sono salito al terzo piano del palazzo dove lavoro ma la sfera era lontana 
Non te l'ho inviata prima perché è mossa (ero fuori tutto con lo zoom ),ma magari ti può servire. 
Grazie in anticipo.





George W. Hoover, Stimato Comandante della marina americana conosceva il segreto sul Crash di Roswell

George W. Hoover, celebre scienziato della storia della Marina militare statunitense, avrebbe dichiarato in modo inequivocabile che il crash di Roswell del 1947 non era un pallone né era una bufala.
Uno degli scienziati più acclamati della storia della Marina militare statunitense avrebbe dichiarato in modo inequivocabile che il crash di Roswell del 1947 non era un pallone né era una bufala.
Sulla base delle prove che aveva acquisito in veste ufficiale, il comandante Hoover era invece convinto che l'incidente rappresentasse un evento con implicazioni profonde per tutta l'umanità.
Il Comandante George W. Hoover ha collaborato a lungo con l'Ufficio di Ricerche Navali (ONR) degli Stati Uniti. E' stato un pioniere del programma spaziale e l'innovatore di numerosi dispositivi per l'astronautica e l'avionica. Hoover ha ricevuto molti riconoscimenti per i successi conseguiti in campo tecnologico aggiudicandosi premi come L' Aviation Week Laureate Award, l' American Astronautical Society's Space Flight Award, la Legion of Merit e la medaglia di bronzo della British Interplanetary Society.
Universalmente riconosciuto come il "nonno" della tecnologia satellitare e stretto collaboratore del Dr. Werner von Braun, il comandante George W. Hoover, secondo quanto sostenuto dal figlio George W. Hoover Jr avrebbe rivelato che la verità su Roswell è perfino più strana di quella che abbiamo mai osato pensare.
In un'estesa corrispondenza via e-mail con Aurimas Svitojus, G.W Hoover jr ha confermato che suo padre sarebbe venuto a conoscenza delle circostanze relative all'incidente di Roswell già nel 1960, ossia prima che la vicenda andasse incontro al boom mediatico che la rese celebre negli anni '80 e '90, e che durante gli anni passati al servizio della Marina sarebbe stato “professionalmente” coinvolto negli studi sugli UFO. Hoover jr sostiene anche che Hoover sr gli avrebbe raccontato che si occupò personalmente di esaminare le prove dell'UFO crash, giungendo alle conclusioni che non si trattasse di una bufala. Si rifiutò però di approfondire ulteriormente la questione con il figlio al quale non rivelò mai i suoi sospetti finali.
Per quanto non esista alcuna documentazione ufficiale a sostegno delle rivelazioni di George W. Hoover jr, queste sarebbero corroborate da una serie di registrazioni di alcune conversazioni informali che il Comandante Hoover ebbe con il ricercatore William J. Birnes.
Durante queste conversazioni Hoover avrebbe dichiarato che:
- non sono gli Ufo “il grande segreto”, ma che è ciò che è celato dietro ad essi è assai più interessante;
- l' incidente di Roswell fu causato effettivamente da “visitatori dall'altrove” ma che questo altrove non si trovava in un altro spazio, ma in un altro tempo. Gli alieni di Roswell non furono viaggiatori extraterrestri, ma extratemporali;
- vi era ragione di credere che questi esseri potessero venire da una futura Terra
- questi “esseri umani del futuro” avevano la capacità di manipolare la realtà attorno a noi, utilizzando il potere della coscienza;
- il governo temeva le intenzioni di questi visitatori
- gli esseri umani sono molto più potenti di quanto hanno mai sognato di essere, ma che non sono ancora coscienti delle loro potenzialità.
- i visitatori, sussistono allo stato di essenza sebbene abbiano un corpo e una fisicità, e che tentativi segreti di retro-ingegneria sono stati effettuati sui materiali dell'UFO crash
- lui stesso è stato coinvolto negli esperimenti di retro-ingegneria categorizzati come Top Secret
George W. Hoover muore nel 1998 all'età di 83 anni. Con il suo lavoro ha contribuito ad alimentare nell'uomo il sogno di andare oltre al pianeta Terra per arrivare al di là delle stelle.
Questo perchè Hoover sapeva che possiamo essere molto di più, che abbiamo in noi la potenzialità di esistere come razza interstellare e interdimesionale. Verrà un giorno in cui sapremo manipolare il tessuto stesso dello spazio-tempo e della materia e anche noi attraverseremo il cosmo in un istante. Quando quel giorno arriverà, l'uomo della Marina ci dice, non avremo più paura degli Alieni. Ci renderemo conto che noi siamo gli Alieni.


Acqua calda sulle comete

Le comete sono definite come “palle di neve sporca” e sono essenzialmente composte da ghiaccio d’acqua. Esse devono anche essere la fonte delle molecole di H2O osservate nello spazio interplanetario. Ma nessuno si aspettava che per ottenerle bisognava scaldare l’acqua ad altissime temperature! E senza nessun bollitore…
Nelle comete, così come nelle nubi interstellari, I precursori delle molecole d’acqua sono gli ioni caricati positivamente H30+ (chiamato Idronio o Ossonio). Questo ione può essere rilevato da Terra attraverso i telescopi. In presenza di elettroni, questo elemento si converte in H30 neutro e instabile. Quest’ultimo decade velocemente e ha diverse possibilità. Può formare sia H2O più H, oppure OH più H2, o ancora OH più due atomi di H. Queste reazioni sono state studiate in laboratorio ottenendo risultati inaspettati. Per una migliore riuscita dell’esperimento si sono usati ioni di idrogeno pesante, cioè di deuterio, dove il nucleo oltre che da un protone è formato anche da un neutrone. 




Il primo risultato è stato che il 16.5% degli ioni presenti si sono trasformati in acqua (più un atomo di H, come detto prima). La notevole percentuale ottenuta ha indicato subito che questa era la strada migliore per ottenere molecole d’acqua dalle comete. Il 71% del totale si trasformava invece in OH e due atomi di H. Con grande sorpresa del gruppo di scienziati del Max-Planck-Institut für Kernphysik di Heidelberg (Germania), si è visto che le molecole d’acqua così ottenute vibravano con la massima energia sopportabile. Massima energia di vibrazione significa anche alta temperatura, dell’ordine di 60000 gradi Kelvin. Insomma, acqua estremamente calda!
I futuri astronauti potranno prendersi un bel tè alle cinque del pomeriggio?
Le tre diverse vie di decadimento della molecola di D3O ( il simbolo D sta per deuterio, ma la stessa cosa si ottiene naturalmente con l’idrogeno senza neutrone, ossia H) descritte nel testo.. Breakup on three pathways. 


di Vincenzo Zappalà 

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