14 luglio 2014

Intervista a Rosario Marcianò.

In questi giorni ho avuto il piacere di intervistare il ricercatore Rosario Marcianò. Il suo impegno e le  sue ricerche sono mirate alla lotta contro la“ geoingegneria clandestina o guerra climatica conosciuta con il termine scie chimiche" 



Nato a Saviano (NA) il 19.03.1961, residente a Sanremo (IM). Attualmente svolge attività di consulenza informatica, sicurezza dei dati e recupero dati da postazioni non sottoposte a metodi di tutela degli stessi; si occupa anche di multimedialità, specializzato dapprima nella creazione di pagine web e video (veste grafica e codice sorgente) nonché, successivamente, nell’assemblaggio personalizzato e configurazione (OS modding) di PC desktop e Server, nella manutenzione (hardware e software) di computers ad uso privato, su sistemi operativi Windows, adottando tecnologie esclusive per la tutela dei dati. E' stato anche impegnato nella formazione di operatori su computers, sicurezza dei dati ed in Internet/LAN, computer grafica e webmasters. Sulla rete è facile trovare i suoi lavori, concessi nei termini della Creative Commons License. Dal 2005 si occupa di geoingegneria clandestina (o guerra climatica), anche conosciuta con il termine "scie chimiche". Il lemma fu coniato la prima volta dall'U.S.A.F., nel 1995, nel documento "Dominare il clima entro il 2025".A scelto di aderire al "Unione Movimento Liberazione"? Pensa che sia giunto il momento di dare il suo contributo attivo per cambiare questo paese e questa Europa; per uscire dalla schiavitù dei banchieri, per avere un fisco giusto, una stampa libera dalle costrizioni e dai ricatti dei potenti e, soprattutto, affinché noi si possa di nuovo essere padroni dei nostri cieli, ormai da anni sottoposti ad operazioni clandestine di aerosol, che vedono la diffusione di neurotossici metalli pesanti e polimeri per biechi scopi strategici ed economici. E' ora che si operi sul territorio. Ecco la mia intervista:

Salvatore Giusa: Da come e quando è nato l'interesse per le scie chimiche?

Rosaio Marcianò: Sinceramente avrei preferito non dovermi occupare di questo argomento, ma nel 2005 mi accorsi dell'esistenza del fenomeno conosciuto ai più come "scie chimiche", derivato dall'inglese "chemtrails" o "chemical trails". Non potevo fare finta di niente.

S.G. - Si parla spesso di scie chimiche in Internet. Ci vuole ancora ricordare che cos'è una scia chimica e di cosa è composta?

R.M. - Oggi questa definizione passa quasi come derisoria, grazie alla costante propaganda ad opera degli agenti di regime, ma ricordo che il termine fu coniato dalla Marina statunitense negli anni '90 del XX Secolo. La guerra climatica in atto, che si conclama nell'oscuramento dei nostri cielo, spesso sfregiati da scie che attraversano l'orizzonte da parte a parte, viene negata dai Governi, i quali sguinzagliano i loro scagnozzi per tentare di dimostrare che si tratta di semplici ed innocue scie di condensazione.


Ormai è assodato e certo: nelle operazioni di mantenimento elettroconduttivo dell'atmosfera, sono pienamente coinvolte le compagnie per il volo civile. Anche quelle scie non persistenti che osserviamo nelle giornate con il cielo del tutto sgombro di nubi (condizione indotta ed artificialmente ottenuta tramite la diffusione di elementi chimici igroscopici che impediscono la formazione di cumuli da bel tempo), non sono il frutto della condensazione, ma il risultato della combustione di speciali carburanti ed additivi. Ciò determina la formazione di false scie di condensazione e la ricaduta di polimeri (sotto forma di filamenti), spacciati per tele di ragni volanti. Le scie di condensazione, peraltro, sono un fenomeno rarissimo, tanto che, nelle vecchie e blasonate enciclopedie, il lemma "scia di condensazione" è assente. In inglese, il termine "contrails" è l'abbreviazione di "condensation trails", ovvero "scie di condensazione". La loro formazione è legata a specifiche condizioni atmosferiche:

- Temperatura inferiore a -40 °C
- Umidità relativa non inferiore al 70%
- Altitudine superiore almeno agli 8000 metri
- Pressione atmosferica idonea (Si veda: "Il fattore della pressione atmosferica nella formazione delle scie", 2013)

In quota, però, l'aria è secca, motivo per cui le scie di condensazione non si verificano quasi mai, se non in una percentuale che si aggira attorno al 2,8% nella stagione invernale. Ciò detto, quello che vediamo è il risultato della diffusione deliberata di elementi chimici igroscopici, nell'ottica di una costante ottimizzazione del medium atmosferico, al fine di facilitare le comunicazioni radar-satellitari in banda Ka. Le analisi dell'acqua piovana, della neve, delle versure, e persino dei residui di polvere ritrovati a bordo di un volo Rayanair diretto in Grecia confermano quanto i brevetti U.S.A.F. descrivono e cioé l'impiego, in principal modo, di sali di alluminio, sali di bario e cadmio, ma sono diversi altri i metalli pesanti che si possono evidenziare attraverso le analisi di acqua, neve, terreno, piante etc. Tra queste il litio, il ferro, lo stronzio, il rame... Una lettura delle etichette delle acque minerali potrà risultare istruttiva, in tal senso. Bisogna anche menzionare il carbonato di calcio e numerosi patogeni come funghi, parassiti e batteri, oltre che cellule di sangue essiccato e polimeri.

S.G. - Leggo spesso che molti Medici affermati denunciano le scie chimiche, perché sono la causa di alcune malattie degenerative, lei che cosa ne pensa?

R.M. - In un recente articolo, il Dottor Russel L. Blaylock lancia l’allarme circa la Geoingegneria clandestina ed illegale, evidenziando i gravissimi pericoli collegati all'inalazione di nanoalluminio, uno dei tanti veleni contenuti nelle cosiddette “scie chimiche”: se non si riuscirà ad interrompere le criminali operazioni, la salute degli esseri umani e gli equilibri ambientali saranno compromessi in modo irreversibile. Blaylock appartiene alla National Health Federation ed è biologo e ricercatore nel campo delle neuroscienze: attraverso di lui finalmente un ente ufficiale si pronuncia sulle attività chimiche. Anche l'"Associazione medici italiani per l'ambiente" (ISDE) denuncia il grave inquinamento cagionato dai carburanti ed additivi impiegati per l'aviazione civile. Senza dubbio c'entrano l'obiettivo, in quanto attualmente, come dicevo prima, le "operazioni di aerosol clandestine" sono compiute nella quasi totalità, a livello globale, dalle compagnie civili e ciò proprio per mezzo di speciali additivi e carburanti per aeronautica.

S.G. - Nessuno può fermare le scie chimiche? Il nostro governo in passato se ne è occupato con alcune interrogazioni parlamentari, ma il fenomeno continua, sempre più devastante per la salute umana. Che cosa ne pensa?

R.M: Il reperimento della legge 36/94 (http://www.atoumbria3.it/documents/Legge36-94.pdf) statuisce la liceità degli interventi sui fenomeni atmosferici, in spregio delle convenzioni internazionali che vietano (ufficialmente) le manipolazioni degli equilibri naturali. E’ una norma di gravità inaudita che incenerisce ipso facto tutte le dichiarazioni menzognere di ministri negazionisti. In merito agli “usi delle acque” la legge recita:
Con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente (Altero Matteoli, n.d.r.), di concerto con il Ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua”. Questo significa che siamo avvelenati in modo legale: gli abusi legali sono i peggiori. Le disposizioni anticipano l’accordo tra Italia e Stati Uniti d’America risalente al 2002, siglato da Silvio Berlusconi e George Walker Bush. E’ un’intesa che, con l’alibi di studiare i cosiddetti cambiamenti climatici, de facto e de iure autorizza operazioni volte ad incidere sui cicli naturali, alterando e degradando le caratteristiche dei biomi. Quindi i Governi possono negare quanto vogliono, ma sono le carte a contraddire le loro colossali menzogne.

S.G. - Signor Marcianò, lei ha ricevuto anche minacce di morte. Non ha paura?

R.M: No, non ho paura per me. Piuttosto c'è apprensione per l'incolumità di mio fratello Antonio, che ha già subito un "incidente" e con il quale collaboro dal 2006 nella lotta al crimine della geoingegneria clandestina. In effetti, abbiamo pestato i piedi a molti, giacché le cosiddette "scie chimiche" sono un'arma polifunzionale e sono stati firmati contratti milionari tra aziende farmaceutiche, imperi biotecnologici e mutlinazionali OGM da un lato e militari nonché compagnie di volo civile dall'altro. Ciò precisato, è evidente che siamo una spina nel fianco di innumerevoli apparati economici e governativi e prova ne è che coloro che ci attaccano quotidianamente sono curati, gestiti, foraggiati e protetti dallo Stato, quello stesso Stato che dovrebbe garantire i diritti dei cittadini, secondo una Costituzione calpestata ed ignorata e che in queste settimane sarà definitivamente distrutta dall'esecutivo Renzi. Gli eventi passati non sono incoraggianti, dal punto di vista della nostra incolumità. Nel 2009 fu fatto sparire il ricercatore indipendente Franco Caddeo. Nel 1990 fu la volta dell'esperto di guerra elettronica Davide Cervia. Quindi... non è una bella situazione, ma mio fratello ed io siamo determinati ad andare avanti, nonostante tutto.. D'altronde "Un uomo che non dissente, non sarà mai libero".

S.G.: Il Governo statunitense ha ottenuto il M.U.O.S. in Sicilia. Questo sistema e collegabile con le scie chimiche?

R.M. - Il M.U.O.S. si integra con altri apparati distribuiti in diverse parti del modo nell'ambito della modifica del clima a livello globale. Nei fatti il "Mobile User Objective System" è un "riscaldatore ionosferico" e come tale è in grado di modificare il corso delle correnti a getto, alterando così le condizioni climatiche a livello globale. Ovviamente le tre gigantesche parabole, che fanno parte di un sistema integrato radar-satellitare più ampio, sono impiegate per le comunicazioni in ambito militare tra velivoli a terra, sott'acqua ed in atmosfera. Trattandosi di microonde (banda Ka) queste attrezzature necessitano di un medium atmosferico opportunamente preparato, motivo per cui le "scie chimiche" sono ad esse funzionali ed appaiono indispensabili. Infatti le "chemtrails" operano la costante distruzione della nuvolosità naturale, sostituendola con quelle che l'USAF, nel suo documento "Dominare il clima entro il 2025", definisce "smart clouds" ossia "nubi intelligenti". Queste formazioni artificiali, denominate dai meteorologi "innocue velature", permettono di simulare le caratteristiche della ionosfera. Sono creati ad hoc strati di copertura che facilitano le comunicazioni tra le postazioni radar a terra come, appunto, il M.U.O.S. ed i satelliti in orbita. Rimando a questi due articoli per un approfondimento sulla questione:

http://www.tankerenemy.com/2013/10/inseminazioni-imbrifere-e-cloud-seeding.html
http://www.tankerenemy.com/2011/09/un-libro-sulle-strategie-militari.html


S.G: In tutto il mondo si vedono uscire dalle scie chimiche delle sfere di luce? Secondo lei cosa sono?

R.M. - Ho analizzato diversi filmati che mostrerebbero sfere con scia a seguito, ma in nessun caso posso escludere che non si tratti solamente di aberrazioni provocate dall'obiettivo della telecamera. Si tratta sovente dei riflessi sulla fusoliera e questi, a causa della scarsa qualità degli obiettivi di ripresa, appaiono globi di luce. Il resto lo fa la scarsa visibilità data dal particolato di ricaduta, che impedisce di vedere le ali e la stessa fusoliera. Durante la notte, in innumerevoli occasioni, sono stati avvistati velivoli con i fari di atterraggio accesi, pur non essendo in fase di decollo o atterraggio. Questo escamotage permette di far sì che solo il faro sia visibile, oscurando tutto il resto. Anche lo stesso Tom Bosco, pur essendo pilota di esperienza è caduto nell'inganno. O forse le sue "impressioni" sono intenzionali? Bisogna rilevare che in ogni dove la disinformazione mira a ricondurre il fenomeno delle scie a normali formazioni dovute alla condensazione del vapore acqueo. I governi operano nello stesso modo. Che motivo avrebbero per coprire attività non terrestri? Come mai tutto questo impegno? Non sarebbe una soluzione per loro scaricarsi ogni responsabilità, riconducendo il tutto ad artefici non noti? Piuttosto è plausibile che il cover up sia utile a nascondere attività umane e dei nostri governi e militari. A questo scopo incolapare i globi di luce può risultare comodo. Per quanto riguarda l'avvistamento di sfere spesso in rotta di collisione con i velivoli civili e militari impegnati nella geoingegneria clandestina, è un fenomeno che stiamo seguendo da anni e che comunque presumiamo rappresenti un ostacolo, se visto dagli occhi degli artefici della guerra climatica in atto. Questi oggetti non identificati sono sicuramente i medesimi che si osservavano durante il secondo conflitto mondiale e che venivano definiti Foo Fighters. Osservavano, ma non intervenivano, così come accade oggi.


S.G. - A che cosa sta lavorando al momento?

R.M. - Da alcuni mesi stiamo lavorando, grazie all'insostuitibile sostegno di tanti amici che ci seguono da anni ed al contributo fattivo di validi professionisti, ricercatori, scienziati e testimoni, alla realizzazione del primo documentario professionale italiano che affronta la questione "scie chimiche" con un approccio rigorosamente basato sui riscontri oggettivi e che mostrerà certezze e non dubbi e domande. In realtà, infatti, sulla questione, non esiste più nulla di indefinito o di misterioso. Sappiamo chi sono gli artefici e sappiamo che quanto accade nei nostri cieli non è fantasia, ma dura realtà. Conosciamo anche tutti gli obiettivi che sono strategici, economici e di controllo globale. Confidiamo nel fatto che il documentario "Scie chimiche: la guerra segreta" costituirà una svolta dal punto di vista della divulgazione e del contrasto alla disinformazione di regime nel nostro paese e nel mondo.


S.G. - Quali sono i suoi progetti futuri?

R.M. - Nella vita ho imparato a non occuparmi del futuro, ma a guardare al massino alle successive dodici ore. Come scrive Lorenzo il Magnifico: "Chi vuol esser lieto sia, del diman non v'è certezza".

S.G. - Grazie per le sue risposte ed un saluto dai lettori.


R.M. - Grazie a Lei, Dottor Giusa, per l'interesse mostrato ed un saluto a tutti i Suoi lettori.


Di Salvatore Giusa

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