26 settembre 2014

Racconto choc di un pastore "Ho visto gli extraterrestri"

APPIGNANO - Sono trascorsi 60 anni da quando, due pastorelli dodicenni di Appignano, a Colcerasa di Cingoli, fecero un incontro inaspettato. Era il 25 ottobre del 1954 e quella che raccontano i due protagonisti sembra una storia d’altri tempi. “Io e il mio amico Pacifico Tantucci, stavamo pascolando il gregge - dice Marziano Giampieri, che oggi a 72 anni decide di rompere il silenzio - quando dopo esserci allontanati per qualche attimo, decidemmo di tornare e di accendere un fuoco”. Radunarono quindi il gregge e si avvicinarono al fuoco per scaldarsi. Ma ad un tratto accadde qualcosa di molto strano.

“Il cane inspiegabilmente si mise ad abbaiare- dice Giampieri - rivolto verso un punto davanti a noi. Decidemmo quindi di avviarci verso quel punto e una volta sul posto rimanemmo senza fiato: ci trovammo infatti di fronte tre piccoli esseri, alti circa 35 centimetri vicini da una specie di bussolotto”. Oggi la comunità scientifica li chiama Ufo e l'incontro avuto da Giampieri e Cantucci è classificato come del terzo tipo. All'epoca però simili avventure procuravano solo tanta paura.“I tre esseri portavano una tuta argentata che li fasciava completamente- continua Giampieri - 
avevano una testa molto grande rispetto al resto del corpo. La nostra presenza li impaurì e con fare deciso salirono dentro il cilindro e se ne andarono”. Secondo il ricordo di Giampieri il cilindro si alzò da terra con una velocità impressionate lasciandosi dietro una palla di fuoco che esplose con un fragore che richiamò l'attenzione di una donna anziana che stava svolgendo dei lavori nei campi. La donna, Maria Ruggeri si chiamava, disse di avere visto un oggetto circondato da molte luci volare e scomparire. Una volta a casa i due pastorelli raccontarono tutto ai genitori. Qualcuno raccolse qualche confidenza e la cosa divenne un caso di portata nazionale.
“Vennero i carabinieri che ci interrogarono per parecchi giorni per capire che cosa fosse realmente accaduto - racconta Giampieri - mentre la stampa nazionale diede parecchio risalto alla vicenda. Naturalmente - continua - la nostra giovane età e la natura dei fatti raccontati fecero sì che la nostra storia non fosse creduta ufficialmente, anche se ci furono, e continuarono per molti anni, visite di noti studiosi. Ricordo quella del professore Massimo Inardi, parapsicologo di fama mondiale e conosciuto per le vincite realizzate nella trasmissione televisiva Rischiatutto che, per oltre trentanni’anni, quando si trovava in zona, veniva a farci visita”.
All'epoca la vicenda ebbe vasta eco e reazioni controverse.

“Minacciarono di farci il test della macchina della verità, noi nonostante, le pressioni e la paura confermammo sempre il nostro racconto e quello che avevamo visto”. Infine un particolare: si ironizzò anche sul nome di Giampieri, Marziano (dal santo omonimo e non dagli omini strani), ma quell'avventura vissuta con l’amichetto, nel 1954, appassionò tutta l'Italia.



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