Forse Papa Francesco non pensava che dal giorno della sua elezione il 13 marzo 2013, la sua frase in cuidiceva di essere arrivato «dalla fine del mondo» avrebbe scatenato collegamenti conprofezie di santi, monache e veggenti, come scrive oggi Iltempo. DaNostradamus a Malachia, alla beata Katharina Emmerick. E che in quanto Gesuita dalla funerea tonaca, come il «Papa Nero» che annuncia l’Apocalisse e la fine dei tempi il suo volto sarebbe stato associato a quello dell’ultimo Papa, prima della fine dei tempi. Unanuova ondata di domande e misteri è nuovamente partita da quando il Pontefice si è “confidato” con la vaticanista Valentina Alazraki, per la rete messicana Televisa, nel secondo compleanno della sua elezione. Poche parole, la sensazione di avere davanti a se poco tempo come Santo Padre, per innescare una miriade di congetture e far tornare in auge le fosche previsioni. Di tutta l’intervista in cui Bergoglio parla di famiglia, dottrina e ripercorre le emozioni del conclave, non resta nulla: solo quelle parole “Ho la sensazione che il mio pontificato sarà breve”. A seguire lo stralcio integrale dell’intervista inserito nel giusto contesto e tutte le reazioni.Partiamo dalle dichiarazioni del papa originali. L’intervista può essere letta integralmentesia nell’originale spagnolo sianella versione italiana, che occupa ben quattro pagine de “L’Osservatore Romano” di sabato 14 marzo
Questo l’estratto più interessante.
D. – Abbiamo la sensazione che lei da un lato è come se avesse fretta nel suo modo di agire e dall’altro come se vedesse il suo pontificato a breve termine.
R. – Ho la sensazione che il mio pontificato sarà breve. Quattro o cinque anni. Non so, o due o tre. Beh, due sono già passati. È come una sensazione un po’ vaga. Le dico, forse no. È come la psicologia di chi gioca e allora crede che perderà per non restare poi deluso. E se vince è contento. Non so che cos’è. Ma ho la sensazione che Dio mi ha messo qui per una cosa breve, niente di più… Ma è una sensazione. Per questo lascio sempre aperta la possibilità.
D. – Lei ci ha anche detto che avrebbe seguito l’esempio di papa Benedetto…
R. – Beh, ci sono stati alcuni cardinali prima del conclave, durante le congregazioni generali, che si sono posti il problema teologico, molto interessante, molto ricco. Io credo che papa Benedetto abbia aperto una porta. Settant’anni fa non esistevano i vescovi emeriti. Oggi ne abbiamo 1400. Si è arrivati cioè all’idea che un uomo, dopo i 75 anni, più o meno a quell’età, non può portare il peso di una Chiesa particolare. Credo che Benedetto con grande coraggio abbia aperto la porta ai papi emeriti. Non bisogna considerare Benedetto come una eccezione. Ma come una istituzione. Forse sarà l’unico per molto tempo, forse non sarà l’unico. Ma è una porta aperta dal punto di vista istituzionale. Oggi il papa emerito non è una realtà strana, ma si è aperta la possibilità che possa esistere.
D. – Si potrebbe pensare, come per i vescovi, un papa che rinunci a ottant’anni.
R. – Anche. Si può, ma a me non piace fissare un’età. Credo che il papato ha qualcosa di ultima istanza. È una grazia speciale. Per alcuni teologi il papato è un sacramento, i tedeschi sono molto creativi in tutte queste cose. Io non sono di questo parere, ma questo vuol dire che c’è qualcosa di speciale. Allora parlare di ottant’anni crea una sensazione di fine di pontificato che non farebbe bene, qualcosa di prevedibile. Non sono dell’idea di fissare un’età ma sono dell’idea di Benedetto. L’ho visto l’altro giorno al concistoro. Era felice, contento. Rispettato da tutti.L’articolo continua su:www.ufoonline.it
Fonte: pianetablunews.wordpress.com