Qualcosa di grave sta accadendo in India, tanto che le forze di sicurezza sono in massima allerta per possibili attacchi che potrebbero verificarsi. Secondo le ultime informazioni che provengono dall’altra parte del globo, il Governo di Nuova Dehli avrebbe ricevuto minacce, ritenute molto serie, da parte di alcuni esponenti dell’autoproclamatosi “Stato Islamico” che avrebbe “promesso” numerosi attacchi aerei e, di conseguenza, cospicue vittime innocenti.
Ciò ha prodotto l’immediato divieto di sorvolo di “velivoli non autorizzati” e, se ritenuto necessario, l’abbattimento di qualsiasi oggetto volante non identificato (UFO) o sospetto mezzo aereo che venisse ritenuto “non amico” dai responsabili della IAF (Indian Air Force). I responsabili militari, governativi e di “intelligence” ritengono che l’ISIS potrebbe inviare in vari punti sensibili del territorio indiano numerosi droni, e che molti di questi potrebbero essere in grado di innescare una rappresaglia. Il problema è comunque molto più complesso di quello che sembra. E se non fossero solo “comuni” droni? E se l’oggetto scambiato per un drone sia in realtà qualcos’altro, con relative conseguenze, se bersagliato, facilmente immaginabili?
Le prime “avvisaglie” di una recrudescenza di questi avvistamenti a Nuova Dehli iniziarono con numerose segnalazioni provenienti dall’aeroporto ‘Indira Ghandi’, dove sia personale di terra, in volo e della torre di controllo notarono misteriosi oggetti volanti sorvolare il sito nelle giornate del 28,29 e 30 ottobre 2015. Molti sembravano dei droni di provenienza ignota, ma alcuni erano completamenti diversi. Un pilota della compagnia ‘Air Vistara‘, inoltre, affermò di essere stato “accecato” in modo temporaneo da un fascio di luce di provenienza ignota durante la fase di atterraggio, mettendo quindi a repentaglio la vita dei passeggeri a bordo dell’aereo proveniente dall’Orissa. Ma questi episodi, seppur gravi, non sono niente in confronto a qualcosa di ancora di più inquietante accaduto agli inizi del mese di ottobre 2015, precisamente il giorno 1 alle ore 14:00 circa (ora locale). In un campo del piccolo centro agricolo di Kanagal, distretto di Mysuru, delle donne furono terrorizzate dall’atterraggio – ad una distanza da loro di circa 150 metri – di un UFO, descritto di colore rosso, dal quale videro scendere un misterioso essere. L’enigmatica figura, con divisa arancione e che le testimoni descrivono simile ad un essere umano, ma non “identico”, iniziò ad avvicinarsi verso di loro e scattare delle fotografie, anche se le testimoni non notarono alcuna macchina fotografica annessa, a loro stesse, agli altri abitanti del villaggio e all’ambiente circostante. Dopo ciò, l’essere si diresse verso il misterioso oggetto atterrato, salì ed entrò all’interno. Poi l’UFO si alzò, emise “scintille e fiamme” e scomparve verso l’alto. Ammettendo che questo episodio sia veritiero, e la logica ci impone di non dubitare visto che le testimoni, di bassa istruzione e appartenenti alla comunità di un piccolo villaggio agricolo dove a stento arriva l’energia elettrica, non avevano mai sentito parlare di queste cose, da dove proveniva quell’oggetto e il misterioso essere “simil-umano”? Un velivolo militare sotto copertura? Oppure un velivolo proveniente, ipoteticamente, dall’esterno della Terra? Domande che rimarranno sicuramente senza risposta, come senza risposta rimarrà il motivo per cui il misterioso essere stesse facendo “fotografie”. L’unica certezza è che da circa un mese è presente una allerta massima in India, verosimilmente creata per prevenire e arginare, se è possibile, un possibile attacco aereo inviato da estremisti terroristi del famigerato ISIS. L’unica speranza è che ciò mai avvenga, ma nel caso in cui dovesse verificarsi bisogna essere certi cosa colpire. Proprio questo ci impone, nel concludere, di citare la frase del generale NATO Lionel Chassin, il quale nel settembre 1958 ebbe a dichiarare in merito all’esistenza, o meno, degli UFO che: “se si continuerà a non riconoscere l’esistenza di oggetti volanti non identificati, si potrebbe un giorno scambiarli per missili del nemico, e allora sarà tanto peggio per noi“. Quindi massima vigilanza, ma anche identificazione certa e incontrovertibile di cosa vola nei nostri cieli. È in gioco il nostro futuro.