18 febbraio 2016

Seth Shostak: “Una nuova specie umana nel 2100”

Il direttore del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) Seth Shostak ha affermato che l’umanità, come la conosciamo, scomparirà alla fine di questo secolo come conseguenza dei progressi scientifici e tecnologici.
Secondo Shostak, durante il Ventunesimo secolo avranno luogo “tre grandi cose, che non saranno necessariamente malvagie“. Il primo grande evento, nelle parole del direttore del SETI, è rappresentato da persone che arriveranno a comprendere la biologia a livello molecolare. Di conseguenza, “l’umanità sarà in grado di curare tutte le malattie, e dare inizio a una nuova era di bambini creati su misura“. Shostak, inoltre, ritiene che gli esseri umani si espanderanno nello Spazio vicino, alleggerendo il sovraffollamento del nostro pianeta. Infine Shostak prevede, prima dell’anno 2100, che l’umanità svilupperà l’Intelligenza Artificiale Generalizzata (GAI), permettendo alle macchine di effettuare i lavori che normalmente effettuano gli esseri umani, anche di comando. Tali macchine non saranno necessariamente di grandi dimensioni. Una sinaspi nel cervello ha le dimensioni di qualche migliaio di nanometri. Un transistor su chip è centinaia di volte più piccolo. L’hardware necessario per una intelligenza umana – ancora oggi – potrebbe inserirsi in un iPad. Si tratta di sviluppi che – nel lungo termine – faranno impallidire le preoccupazioni quotidiane, come la politica, la guerra, o l’economia. E cambieranno l’umanità: “Un gran numero di persone sarò posizionato in colonie disposte al di fuori della Terra, causando inevitabilmente una speciazione (comparsa di differenze tra due specie strettamente correlate)”. Shostak prevede inoltre che i robots super-intelligenti avranno un impatto più significativo nella trasformazione dell’essere umano, affermando che “retro- ingegnerizzeremo i nostri figli e ciò trasformerà la nostra specie ancora più velocemente, riuscendo a produrre prole diversa da noi, come i cani derivati dai lupi grigi. Diffonderemo la cultura tra noi attraverso chips nel nostro cervello o, semplicemente, caricando il nostro cervello alle macchine. Si può essere sicuri che il risultato di ciò sarà un essere umano completamente diverso da quello conosciuto negli ultimi cinquantamila anni. Si tratta di cambiamenti che non riguardano solo il nostro futuro, ma si impastano in qualcosa di inconcepibilmente diverso. Viviamo in tempi che sono più che semplicemente interessanti“.
La tesi di Seth Shostak, apparsa sul sito del SETI il 15 gennaio 2016, porta il titolo di ‘Could this be Humanity’s Last Century?‘ (Potrebbe essere questo l’ultimo secolo dell’umanità?).


Archivio