Da sinistra: il Generale Ricardo Bermudez (Direttore del CEFAA) e Michel Scheller (Presidente del 3AF)
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La notizia è oramai ufficiale: l’Association Aéronautique et Astronautique de France (3AF) e il Comité de Estudios de Fenómenos Aéreos Anómalos(CEFAA, l’equivalente cileno) hanno firmato un accordo con il quale daranno vita ad una fattiva collaborazione che riguarderà lo studio approfondito del fenomeno UFO. Si tratta di una linea di intesa senza precedenti e, a dir la verità, abbastanza sorprendente, anche se i due organismi sono comunque tra quelli fattivamente più attivi, attenti ed interessati a questa fenomenologia. Attraverso le loro commissioni ufficiali di studio, riconosciute tra l’altro dai rispettivi governi, i due organismi cercheranno di far luce su quanto accade nel mondo, considerando che si tratta di “un fenomeno reale che può rappresentare un rischio per l’Aeronautica di tutto il globo”. Quello che sarà interessante stabilire saranno ora “le cause e gli effetti” di queste manifestazioni (oramai conclamate) che non possono essere più sottovalutate ma devono essere necessariamente analizzate e svelate pubblicamente.
All’inizio del 2014 il CEFAA aveva già stabilito, a seguito di un vertice con le massime autorità militari e civili del Cile, che gli UFO non sono una minaccia letale per l’umanità ma potrebbero creare qualche problema ai piloti dei velivoli terrestri. Parallelamente, anche il 3AF, nel 2010, era già giunto alle medesime conclusioni, realizzando come il fenomeno fosse concreto e riconoscendo come legittimi i termini contenuti nel famoso Rapporto COMETA (1999), una relazione redatta da un gruppo di militari e scienziati francesi in pensione che, su input del CNES (l’equivalente francese della NASA), condusse un approfondito studio indipendente per determinare se il fenomeno UFO fosse tangibile ed eventualmente di origine extraterrestre. Le conclusioni, per chi non lo sapesse, furono ovviamente il riconoscimento del fenomeno UFO come una realtà di origine non terrestre e l’esistenza di un efferato cover up portato avanti da alcuni governi (in primis quello statunitense) sull’esistenza di tali manifestazioni.
Un aspetto interessante di questa inedita collaborazione, che potrebbe creare forse la vera scintilla per l’anelato “disclosure”, sarà lo scambio in tempo reale di tutte le informazioni che verranno raccolte nei rispettivi paesi di origine nonché il tentativo di giocare un ruolo chiave nello scambio internazionale di dati e di esperienze sul campo degli oggetti volanti non identificati. L’augurio per il prossimo futuro è quello di veder coinvolti attivamente anche gli altri governi del mondo ponendo le condizioni ideali per una diversa considerazione ufficiale di questa importante problematica.