23 aprile 2016

"TUTTO PER GLI ALTRI" - LA LEZIONE EXTRATERRESTRE DI VLADO KAPETANOVIK



Vlado Kapetanovic è un ex ingegnere montenegrino che dopo la seconda guerra mondiale emigrò in Perù dove ha lavorato presso una centrale idroelettrica nel cuore delle Ande. Proprio lì, tra le montagne, nei primi mesi del 1960, iniziò la sua esperienza di contatto con un gruppo di extraterrestri di aspetto umano provenienti da un altro punto della nostra galassia e in visita pacifica sulla Terra. Vlado raccolse le memorie della sua straordinaria esperienza nel libro “170 ore con gli Extraterrestri”, pubblicato in Perù nel 1975 e tradotto e pubblicato in Italia da Edizioni Verdechiaro.

 
VLADO KAPETANOVIC




GLI APUNIANI INCONTRATI DA KAPETANOVIC AVEVANO UN ASPETTO UMANO CON TRATTI ORIENTALI E PELLE ROSEA 


Nel testo seguente, che fa da introduzione al libro, emerge in pieno l’aspetto profondamente spirituale ed umanistico dell’esperienza vissuta da Kapetanovic a seguito dell’incontro avuto con i pacifici extraterrestri in visita sulla Terra. Esperienza che può essere riassunta nel motto “Tutto per gli altri”, più volte ripetuto dai visitatori Apuniani nel corso degli incontri con il protagonista di questa straordinaria vicenda.  


Amico lettore,
so già che il contenuto di questo libro ti sorprenderà. Forse si sarebbero sorpresi anche i Sette Saggi di Grecia, se avessimo cercato di spiegare loro l’esistenza della corrente elettrica e le sue molteplici applicazioni, la discesa dell’uomo sulla superficie della Luna o se gli avessimo presentato un uomo che vive con il cuore di un altro, un bimbo incubato in una provetta o altre delle tante scoperte di oggi, cose che sarebbero state considerate utopiche e insolite duemila anni fa.
Mi piacerebbe, amico lettore, se potessi comprendere, anche solo per un istante, come si sente a disagio uno che scrive libri su esperienze strane, insolite e stupefacenti, sapendo che ogni parola darà origine a malumori, dubbi, o semplicemente sdegnati sorrisi di burla.
Non è mia intenzione convincerti a considerare verosimili i miei racconti, difficili da credere in questa epoca, perché in questo modo sottovaluterei l’opera dell’infaticabile intelligenza umana, il nostro criterio, le nostre abitudini e il nostro diritto ad essere come siamo.
Non è quindi mia intenzione convertirmi in predicatore, né cercare fedeli per preparare il benvenuto a nuovi “dei” che discenderanno dallo spazio portando pacchi regalo per i terrestri, lettere di presentazione o proposte per formare una alleanza politica, perché l’incombenza dei problemi della vita terrestre spetta solo a noi abitanti di questa Terra, con la nostra intelligenza, il nostro studio ed il nostro lavoro, formando una società altruista. Non pretendo neanche di ricevere premi o riconoscenze per raccontare i miei incontri casuali con gli “stranieri”. Qualsiasi abitante terrestre potrebbe incontrarli e, assumendo un atteggiamento serio, portare dati molto più importanti di quelli che ho portato io e che spiegherebbero i misteri che ci circondano.
Qualsiasi sia la tua opinione su questo libro, sarà degna di apprezzamento, poiché è il prodotto del tuo pensiero, del tuo essere, che accredita il tuo sacro diritto a esistere, pensare, decidere e manifestare e questo non fa male a nessuno… Fino a che esistono atomi in movimento, l’universo continuerà ad essere una vastità infinita che crea e trasforma e i suoi abitanti continueranno a viaggiare per lo spazio, penetrando nelle sue viscere infinite e misteriose.
L’unica cosa che mi preoccupa è la pronta solidarietà tra gli uomini, poiché la vita dell’umanità è seduta su un vulcano di guerra che ne minaccia la distruzione. Le fabbriche di armi continuano a consumare la maggior parte del lavoro umano; gli arsenali si stanno riempiendo di strumenti bellici; i cannoni non cessano di far saltare i corpi dei nostri simili; le bombe atomiche, all’idrogeno e al neutrone pendono sulle nostre teste minacciando l’esistenza della vita terrestre e, nel frattempo, le malattie “invincibili” e le altre ancora sconosciute, associate con la fame e la miseria, continuano a uccidere incontrollabilmente gli umani.
È urgente, quindi, la comprensione sincera tra gli uomini, perché si uniscano nel lavoro e nello studio, che sono gli unici fattori capaci di garantire che l’umanità continui a esistere.
Questo è il motivo per cui sto raccontando, in parte, gli sviluppi scientifici e tecnologici della società apuniana, e anche l’ieri, l’oggi e il domani della vita terrestre, che ho visto sugli schermi del tempo nelle loro navi spaziali, là sulle Ande peruviane…
Invoco gli scienziati, i lavoratori, i maestri e gli allievi, i soldati e i governanti, i credenti e gli atei, gli uomini e le donne in generale, perché abbelliscano la storia umana mettendo in prescrizione per sempre la fabbricazione di armi, le aggressioni, le guerre e che contribuiscano, con sincerità e buona fede, alla realizzazione di una società di amici, nella quale tutte le persone siano considerate uguali e che, unite e in pace, irradino nell’universo un insegnamento altruista che corregga i fenomeni della vita terrestre e dello spazio. Uniamoci, quindi, per lavorare per la felicità umana e cambiamo le imprese di guerra in eroismo di pace.
Uomo, l’egoismo sta trasformando le invenzioni della tua poderosa mente in armi per
distruggere la vita terrestre, SALVIAMOLA!
Tutto per gli altri.

Vlado Kapetanovic 

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